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25 aprile, Gennaro Sangiuliano: "In Italia anche una dittatura comunista"

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"L'antifascismo è sicuramente un valore, l'ho detto più volte. Ma lo è allo stesso modo anche l'anticomunismo". Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano lancia un messaggio forte e chiaro ai "talebani" del 25 aprile. Parole dure contro il "monopolio rosso" della Liberazione, affidate peraltro a una lunga intervista a Repubblica, il quotidiano-santuario del pensiero progressista. 

"Non mi venite a dire che in Italia non c'è stata una dittatura comunista. L'Italia ha avuto un partito comunista profondamente stalinista. Il Pci fu guidato da Palmiro Togliatti che fu uno dei principali esponenti del Comintern appena sotto Stalin. Solo alla metà degli anni Settanta, a fatica, Enrico Berlinguer (a cui va dato merito) iniziò a prendere le distanze da Mosca" ha aggiunto.

 

 

 

Il 25 aprile "è la festa della Liberazione da una dittatura, dal nazifascismo. Un evento che deve appartenere alla memoria di tutti gli italiani. Vi contribuì la Resistenza a cui parteciparono donne e uomini di diverso orientamento politico: i Repubblicani con le Brigate Mazzini, i socialisti con le Brigate Matteotti, i liberali, i monarchici, i cattolici con le formazioni Fiamme Verdi e le Brigate Ebraiche. Ci fu anche una minoranza comunista che poi ha provato a egemonizzare l'intera Resistenza - stigmatizza il ministro Sangiuliano -. Io sostengo che la Liberazione è frutto del sacrificio dei tanti giovani americani, inglesi, polacchi e francesi morti nella campagna d'Italia. In Europa, la lotta al nazifascismo la fecero due uomini di destra, il conservatore Winston Churchill e il generale Charles De Gaulle". 

 

 

"Il 19 settembre 2019, il Parlamento europeo - ricorda l'ex direttore del Tg2 - approvò una risoluzione con 535 voti a favore nella quale si enuncia, a chiare lettere, una netta condanna tanto del nazismo quanto del comunismo. Dunque, l'Europa nasce come risposta alle due barbarie". 

 

 

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