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Rissa Crosetto-Vannacci sulla candidatura in Ue

Il generale Vannacci

Pietro De Leo
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Intanto la novità: il generale Roberto Vannacci, la cui candidatura alle Europee nella Lega è prevista in vari collegi, nell’Italia centrale (riferimento della sua residenza), sarà capolista. È la notizia filtrata ieri sera dal partito. Per il resto, non ci voleva molto a prevedere che la corsa del militare, annunciata l’altroieri dal segretario Matteo Salvini e a lungo ventilata, avrebbe suscitato un bel po’ di reazioni. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha preso la novità con ironia: «La sua presenza aiuterà elettoralmente la Lega. Una scelta “win win”, come si dice. Per lui, perla Lega e per l’Esercito”. Crosetto ha aggiunto: “Era chiaro che lo avrebbe fatto. Sarà certamente eletto e le istituzioni europee potranno godere del suo contributo di idee e di valori».

Che i due non si siano mai amati era emerso sin dalle polemiche suscitate dalla pubblicazione del primo libro del generale, “Il mondo al contrario”. In casa Lega si accoglie questa candidatura con un doppio registro. Esprime positività il “benvenuto” rivolto dal senatore Claudio Borghi. Non manca, però, chi è perplesso. Il presidente del Friuli Massimiliano Fedriga dice chiaramente: «Spero possa contribuire a fare un buon risultato; io sono molto contento dei tre candidati proposti dal Fvg. Sono possibili solo tre preferenze». Il vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio dichiara: «Ho detto che avrei votato chi si è fatto il mazzo sul territorio e confermo». Netto l’assessore regionale Veneto Roberto Marcato: «Vannacci con noi non c’entra proprio nulla». Il diretto interessato, partecipando a “Un Giorno da Pecora”, prende atto del dibattito.

 

 

A Crosetto replica: «Ha detto che se verrò eletto sarà un bene per l’Esercito? È una sua opinione, se ritiene che sia così buon per lui. Non vorrei deluderlo però. Sembrava sarcastico? Il sarcasmo lo lascio al ministro. Lui è molto criptico, non saprei». Quanto alle posizioni non entusiastiche nella Lega: «Sono problemi loro, io vado avanti per la mia strada, non ho la tessera», perciò «al momento sono un candidato indipendente». Lascerà l’Esercito? «Per ora no, è previsto che possa partecipare in una posizione specifica, e poi dovrò scegliere se lasciare o mettermi in aspettativa. Qualora non venissi eletto ho la possibilità di tornare attivamente nell’Esercito». Andando allo scenario futuro europeo, si lancia in una preferenza: perla Commissione, rispetto a Ursula von der Leyen, «da un punto di vista nazionalistico preferisco Draghi, ma io ho in mente figure molto più identitarie». In un video il leader Salvini è tornato a difendere la scelta: «Se a sinistra candidano una persona che è detenuta in un carcere all’estero con accuse pesantissime, e fanno bene a farlo perché poi saranno gli italiani a scegliere, noi non possiamo mettere nelle nostre liste un generale che ha difeso le vite dei suoi uomini e l’onore dell’Italia in tanti paesi al mondo? Starà agli italiani scegliere tra la Salis e Vannacci».

 

 

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