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Arianna Meloni: "Italiani più intelligenti di quanto voglia immaginare la sinistra"

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Arianna Meloni

Roberto Tortora
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Non ci sarà un Meloni-bis. Nel senso che non ci sarà un’altra Meloni candidata alle elezioni per il Parlamento europeo. Stiamo parlando, ovviamente, della sorella del premier, Arianna Meloni, che ha ribadito il suo “no” davanti agli oltre 300 presenti al Royal Hotel Carlton di via Montebello, a Bologna, per lanciare la candidatura nel Nord-Est del capogruppo meloniano Stefano Cavedagna. “Io non mi candido, perché la politica è fatta da centinaia e centinaia di persone che non hanno alcuna stella sul petto e fanno politica perché ci credono. È con questo spirito che abbiamo fatto politica per 30 anni”.

La responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fratelli d’Italia ha, poi, dichiarato: “Credo che gli italiani siano molto più intelligenti di quanto la sinistra voglia immaginare. Noi ci siamo sempre rimboccati le maniche, ci siamo preparati, abbiamo studiato. Io ho cominciato a fare politica nel 1992, erano anni brutti per la politica, gli anni di Tangentopoli, delle stragi di mafia. La politica la si fa perché si vogliono cambiare le cose e non per avere una stella sul petto. Ecco – spiega Arianna Meloni - perchè non mi candido. Perché la politica è fatta da centinaia e centinaia di persone che non hanno nessuna stella sul petto, ma la fanno perché ci credono, infaticabili e non venderebbero mai la loro idea per uno strapuntino o una poltrona. Noi abbiamo fatto politica per 30 anni e il percorso non è stato facile. Quando abbiamo visto la nostra identità diluirsi nella casa delle libertà, abbiamo fondato un nuovo partito a 40 giorni dalle elezioni, non sono niente. In questo percorso capita che due sorelle facciano entrambe militanza, che si incontri il proprio fidanzato che diventi il padre delle tue figlie e che poi si abbiano amici che fanno politica. È un percorso lungo ma è normale, sono 30 anni di vita”. Quindi, la chiusa sul mancato confronto tra la sorella ed il capo del PD, Elly Schlein: “È stato un peccato. Giorgia era disponibile, lei lo è sempre, ma, visto che non è stato possibile, abbiamo tanti deputati e senatori che possono fare confronti”.

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