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Campi Flegrei, il fango di Angelo Bonelli sul governo: "Ci hanno rinunciato"

Angelo Bonelli

Claudia Osmetti
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Tremano i Campli Flegrei e la colpa è del governo Meloni. C’è la gente per strada, da lunedì sera, a Pozzuoli, a Bacoli, ai Colli Aminei, da quando quelle scosse che oramai non si contano più muovono tutto, oscillano i lampadari, vengono giù gli scaffali dei supermercati, ondeggiano i muri: però le responsabilità sono di Roma. È una notte di paura, quella che scuote la Campania, col sisma che prima è di magnitudo 3.5 poi arriva a 4.4 e finisce per generare gli sgomberi (almeno 39 famiglie), le segnalazioni (circa 350), i sopralluoghi (oltre cento), le aree di attesa (cinque), allestite a tempo record, che danno una mano, un segnale, perché altrimenti è il caos: ma, ancora, no, l’errore, la mancanza, il torto (se c’è) è da addossare all’esecutivo. Ché va così, è un ritornello trito e ritrito, lo stesso che si ripete a ogni temporale di media intensità, a ogni disastro, a ogni allagamento dovuto al maltempo: c’è il terremoto, Palazzo Chigi ladro.

E allora rieccoli (di loro stiamo parlando, ovviamente, dei sinistrati a vario titolo, degli ecologisti col pallino della politica, dei soliti noti che non perdono né un’occasione né una calamità per prendersela col centrodestra), Angelo Bonelli, il portavoce di Europa Verde, in testa, col ditino puntato e la polemica pronta all’uso, sempre la stessa tra l’altro. «L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico, ma ha rinunciato a investire nella sua sicurezza». Prima stoccata. «Il governo Meloni spieghi perché ha praticamente azzerato il fondo per le ricostruzioni antisismiche, mente ha trovato quattordici miliardi di euro per il ponte sullo Stretto di Messina». Seconda stoccata (e la correlazione, va da sé, è di quelle immediate). «Nel frattempo il ministro della Protezione civile (Nello Musumeci, Fdi: ndr) critica la scarsa consapevolezza dei cittadini dei Campi Flegrei che preferiscono toccare il corno rosso invece di fare prevenzione come in Giappone». Terza stoccata (e Musumeci, giorni prima dell’ultima emergenza, non ha detto proprio così).

 

 


Rincara la dose Peppe De Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra («Il governo venga a riferire in Aula per informare il parlamento sulle misure urgenti adottate per proteggere la vita delle persone»), ma oramai il concetto è chiaro. È quello di sempre. È l’ennesima, sterile, strumentale diatriba anti-governo che lascia il tempo che trova. La richiesta (legittima, per carità) di un chiarimento alla Camera è sposata anche da parte del Pd, le opposizioni chiedono a gran voce bonus edilizi per la messa in sicurezza delle abitazioni pericolanti (secondo alcune stime recenti, nella “zona rossa”, le case abusive guarderebbero circa 40mila abitanti), al coro si unisce il sindaco di Bacoli, Gerardo Josi, che quando Sangiuliano si presenta in segno di solidarietà cinguetta sulla sua pagina X (peraltro rimediando una serie di commenti poco accomodanti): «Sta venendo il ministro in Campania? Ci fa piacere, ma ci portasse i sodli del sismabonus».


Poi c’è la realtà. Che è stata difficile, non lo si nega? Preoccupante. Fatta di tende sul lungomare e brandine della fortuna e e gazebo volati via perché ci si mette persino il vento e scuole e (alcune) Asl chiuse e almeno tredici edifici evacuati e tecnici che arrivano dal Molise, dal Lazio e dalla Puglia, e più di sessanta interventi dei vigili del fuoco e bollettini e aggiornamenti sul bradisismo (cioè sul sollevamento del suolo), epperò pure di risposte. Da parte delle istituzioni, tutte. Di solidarietà («Mi hanno telefonato tutti, ho sentito la vicinanza di tutti gli organi istituzionali sovracomunali», afferma, è il primo pomeriggio, Luigi Manzoni, che è il sindaco di Pozzuoli ed è, probabilmente, quello maggiormente colpito). «Sono in costante contatto con la presidente del consiglio», fa sapere Musumeci, annunciando che oggi Meloni presiederà un vertice interministeriale sulla situazione nel quale rientreranno «eventuali ulteriori interventi da parte del governo dopo quelli già promossi e in corso di attuazione con il decreto legge dell’ottobre scorso». «La cosa principale è occuparsi delle persone», aggiunge il collega della Cultura Gennaro Sangiuliano, chiosando che le unità delle direzioni Patrimoni e musei «si sono messe al lavoro facendo tutte le verifiche del caso, pietra per pietra e non si presentano particolari problemi». «Sarà la commissione Grandi rischi», fa sapere, invece, Gigi Manzoni, che è il sindaco di Pozzuoli, «a decidere un passaggio a un livello (di allerta, ndr) superiore. Per l’Osservatorio vesuviano siamo in rallentamento, c’è una velocità di sollevamenti e deformazione paritaria a quella dei mesi scorsi. Questa è una delle zone più monitorate».

 

 

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