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Europee 2024, a Roma spoglio bloccato: schede in tribunale

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Sono 78 le sezioni elettorali del Comune di Roma che non hanno completato lo spoglio. Pertanto le schede saranno trasmesse in Corte d’Appello perché si possano concludere le operazioni di scrutinio. E tra i più attivi sul fronte delle proteste per questo ritardo e per questo epilogo in tribunale è l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino: "Sono trascorse oltre 17 ore dalla chiusura delle urne. Tutte le altre città italiane hanno comunicato i dati al Viminale, Roma non è stata in grado di comunicare i dati, apparentemente perché hanno usato un sistema informatico che non era stato mai collaudato. È stato quindi necessario trasferire tutti gli scatoloni, che vedete alle mie spalle, in un grande padiglione alla Fiera di Roma", afferma con un intervento su Instagram Marino.

Inoltre, ha aggiunto nella clip di denuncia, "siccome i lavoratori che avevano controllato le schede durante la notte sono andati a riposare, il sindaco, avvertito da me, ha convocato una riunione d’urgenza e sembra che adesso arriverà più personale e hanno acquistato nuovi pc. Questa è la Capitale d’Italia e queste sono le condizioni di sorveglianza rispetto all’anima della democrazia. C’è ancora qualcosa- ha concluso con ironia- da mettere a punto". Insomma un vero e proprio caso quello dello stop allo spoglio di Roma che ricorda quanto accaduto recentemente per le Regionali in Sardegna. In quel caso furono necessari ben 25 giorni per chiudere i giochi. 

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