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Vannacci a Porta a porta, Bruno Vespa contro Furfaro: "Non glielo consento"

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Come prevedibile, non va giù alla sinistra l'elezione all'Europarlamento del generale Roberto Vannacci, candidato "esterno" della Lega e campione di preferenze (capolista solo al Centro, ma votatissimo anche nelle Circoscrizioni del Nord). Perché evidentemente democrazia e suffragio universale vanno bene solo se l'esito del voto è "progressista".  

Esempio perfetto, Marco Furfaro. Il fedelissimo di Elly Schlein, componente della segreteria del Pd e tra i volti televisivi del partito, lunedì sera è stato ospite di Bruno Vespa allo speciale europee di Porta a porta. Al salotto di Rai 1 partecipa in collegamento anche Vannacci, e nonostante i risultati siano già cristallizzati da ore, l'aria non è delle più serene. E Furfaro getta benzina sul dibattito: "Io penso che sia tutto lecito e legittimo in politica, uno è di destra e l’altro è di sinistra. Però io credo che sia inaccettabile che nel servizio pubblico noi ascoltiamo un parlamentare europeo che dice che la Decima Mas ha avuto una stagione gloriosa".

 

 

 

A questo punto Vespa interviene duramente sia per difendere il suo ospite sia per ribadire la bontà della sua scelta: "Intanto io non le consento che nel servizio pubblico non si possa ospitare un signore che ha preso 530.000 preferenze. Abbia pazienza. Punto primo. Poi punto secondo, la Decima Mas come ha detto Vannacci ha avuto due momenti. Io dico questo perché lei ha detto che non è possibile far parlare uno così nel servizio pubblico, eh no".

 

 

 

Ma Furfaro, fedele al canovaccio dell'allarme fascismo, non molla: "La Decima Mas si è macchiata di crimini di guerra, di torture e di fucilazioni, è chiaro? Non è una stagione gloriosa. Per me è inaccettabile che si dica questo in tv. Se per lei questo è accettabile ci mancherebbe, la trasmissione è la sua. Io credo che un europarlamentare che dica questo, che Mussolini era uno statista sia gravissimo". E mentre l'Europa si avvia a scelte difficilissime per il suo futuro, il secondo partito italiano e leader dell'opposizione è ancora fermo con la mente e con il corpo a 80 anni fa.

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