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Premierato, è bagarre: sì del Senato al premierato, le opposizioni lasciano l'Aula

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Bagarre in aula al Senato durante la discussione sul premierato. Dopo l'intervento del capogruppo del Partito democratico Francesco Boccia, che ha chiesto l'immediata convocazione della capigruppo, dai banchi dell'opposizione si sono levati cartelli con la scritta "bavaglio" alla democrazia e "a me no", citazione delle ultime tre parole pronunciate in Aula da Giacomo Matteotti.

A quel punto la vice presidente di turno a Palazzo Madama Licia Ronzulli è stata costretta a sospendere l'Aula. 'Bavaglio al parlamento', 'Bavaglio alla democrazia' e anche 'Ed è subito Pera', le scritte sui cartelli mostrati dal Pd e da esponenti del Movimento 5 stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra. Le opposizione protestano per il contingentamento dei tempi della discussione sul disegno di legge costituzionale. Le ore a disposizione delle minoranze sono state esaurite, mentre restano da votare ancora circa mille emendamenti.

Dopo alcuni minuti di sospensione e di tensione i lavori dell'Aula sono ripresi. Sono stati esauriti gli emendamenti relativi all'articolo 5, che introduce l'elezione diretta del presidente del Consiglio e il premio di maggioranza per le liste collegate. 

L'aula del Senato ha infine approvato per alzata di mano l'articolo 5 del Ddl sul premierato, che prevede l'elezione diretta del presidente del Consiglio. I senatori di Pd, M5S, Avs, Iv e Azione hanno lasciato l'aula per protesta, non prendendo parte al voto.

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