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Migranti e infiltrazioni criminali, "possibile audizione di Meloni in Antimafia"

Giorgia Meloni

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni potrebbe essere ascoltata in Commissione parlamentare Antimafia alla luce dell'esposto presentato, la scorsa settimana, al procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. La vicenda riguarda le presunte infiltrazioni nella gestione delle domande per i flussi regolari di immigrati e storture nel decreto flussi. Era stato il Partito democratico ad anticipare la richiesta di sentire la premier, formalizzata oggi, mercoledì 12 giugno, nel corso dell'ufficio di presidenza.

A quanto si apprende, la presidente Chiara Colosimo avrebbe riferito la piena disponibilità da parte del premier e dello stesso sottosegretario e autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica a essere ascoltati sul tema. Il Pd avrebbe espresso l'intenzione di audire la premier in prima persona proprio perché è stata lei stessa a muoversi sul tema.

La vicenda, come detto, fa riferimento all'esposto presentato un esposto alla Procura nazionale antimafia sul tema immigrazione. Il filone investigativo si concentrerebbe sull'area vesuviana e sugli ingressi di immigrati dal Bangladesh. Ogni pratica, secondo quanto trapelato, aveva il costo di 15mila euro. E l'ipotesi, suffragata da diverse evidenze, è che anche la criminalità organizzata locale possa avere giocato un ruolo chiave.

Successivamente alla presentazione dell'esposto si è appreso che la Procurra di Napoli aveva già iscritto nel registro degli indagati una ventina di persone proprio per le vicende su cui Meloni ha alzato il velo. Ovviamente, il "modello-Campania" potrebbe essere stato replicato anche in altre realtà italiane, e con migranti provenienti da aree differenti.

Pd e opposizioni, subito dopo l'esposto presentato da Meloni, aveva duramente criticato il presidente del Consiglio, sostenendo che si trattasse di mero spot elettorale. "Le dichiarazioni di Meloni sono evidentemente frutto della contingenza: siamo a tre giorni dal voto, questa è la verità - aveva dichiarato l'eurodeputata dem Camilla Laureti -. Come ricordato oggi dalla nostra Segretaria, stiamo lavorando da tempo, insieme alle associazioni, a una riscrittura totale della Bossi-Fini".

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