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Camera, insulto M5s a Berlusconi nell'anniversario della morte: Forza Italia esce, caos in aula

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"Noi riteniamo che l'eredità di Silvio Berlusconi in questo Paese sia stata politicamente e moralmente disastrosa": non solo i grillini non partecipano al ricordo istituzionale del Cav organizzato in Parlamento a un anno dalla sua scomparsa, ma non gli risparmiano nemmeno attacchi gratuiti. L'ultimo commento al veleno è quello del deputato pentastellato Riccardo Ricciardi, che alla Camera ha affermato: "Berlusconi ha inquinato il rapporto tra politica e magistratura, voglio sapere quale riforma ha fatto lui, non accettiamo, mi dispiace, la beatificazione di una persona che ha definito eroe Vittorio Mangano".

Mentre i suoi compagni di partito applaudivano, gli esponenti del centrodestra, Forza Italia in primis, hanno deciso invece di lasciare l'Aula di Montecitorio in segno di protesta. Ma Ricciardi ha continuato: "Riteniamo non sia mai esistito un presidente del Consiglio in un Paese dell'Occidente condannato per frode fiscale, legittimando così tutti gli evasori a sentirsi impuniti". Nonostante la premessa del "cordoglio personale dovuto alla famiglia e alla comunità di Forza Italia", il grillino ci è comunque andato giù pesante: "A distanza di un anno, poichè dobbiamo rispettare questo luogo e quello che siamo, non ci possiamo sottrarre nel dire la nostra posizione sulla sua figura storica e politica. E dobbiamo farlo oggi come abbiamo sempre fatto quando era in vita". 

A commentare duramente la decisione dei 5 Stelle di non partecipare alla commemorazione di Berlusconi al Senato è stata, tra gli altri, Deborah Bergamini, vicesegretaria di Forza Italia, secondo cui il Movimento "non smette mai di alzare il livello del proprio analfabetismo istituzionale". I senatori grillini - ha proseguito la Bergamini - dimostrano di essere "gli ultimi giapponesi di una guerra finita da tempo. Il valore del nostro Presidente non solo dopo la scomparsa, ma anche negli ultimi anni di vita, è stato ampiamente riconosciuto anche da critici e avversari". E ancora: "Rimangono vincolati al loro istinto dell'odio, unica vera loro categoria politica di riferimento". 

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