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Fausto Bertinotti la spara su Le Pen: "Minaccia per la democrazia, rischio per la civiltà"

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Grazie al successo elettorale di Rassemblement National, Marine Le Pen guida il partito più votato in Francia. Assieme all'alleato Eric Ciotti dei Repubblicani toccano il 33,15% dei voti. Staccata la sinistra unita - ferma al 29% - e staccatissima la maggioranza macroniana sotto il 22%. Un trionfo annunciato, soprattutto dopo il risultato delle scorse europee che aveva di fatto certificato l'avanzata della destra in terra francese. Ma non tutti accolgono di buon occhio la scelta degli elettori transalpini.

Fausto Bertinotti, ex segretario di Rifondazione Comunista, non è certamente sospettabile di simpatie verso la destra. In un'intervista rilasciata al Giorno, l'ex Pci ha commentato il risultato delle elezioni legislative in Francia mettendo in guardia gli italiani dal pericolo rappresentato dalla formazione politica guidata da Marine Le Pen. "Un paragone tra Rassemblement National e France Insoumise (il partito di estrema sinistra a guida Jean-Luc Mélenchon, ndr) è impossibile: uno è una minaccia e l'altro no - ha spiegato Bertinotti -. La minaccia è il RN, che può vincere e governare. France Insoumise fa parte del campo democratico, il RN no".

 

 

Secondo l'ex deputato comunista, lo scopo delle destre sarebbe quello di scardinare lo status quo venutosi a creare dopo il secondo conflitto mondiale. "Le destre sembrano voler mettere in discussione radicalmente questa civiltà che si è venuta costruendo nel secondo dopo guerra - ha sottolineato Bertinotti -. Per molti versi sono modernamente reazionarie, revanchiste". L'ex presidente della Camera ammette che "le destre siano indubbiamente vincenti". Ma, secondo lui, ottengono ottimi risultati perché "hanno utilizzato la crisi sociale indotta dal disastro, non solo economico ma politico, delle destre neoliberiste". Insomma, la consueta logica comunista che confonde nazionalismo e liberismo e che divide il mondo in due parti: i buoni, i democratici di sinistra, e i cattivi, gli antidemocratici di destra. 

 

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