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Ilaria Salis, le conseguenze: pugno di ferro del governo sui garage

Michele Zaccardi
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Dopo il caso Ilaria Salis, il centrodestra punta alla stretta contro le occupazioni. La Commissione Affari costituzionali e Giustizia della Camera ha dato infatti via libera all’emendamento presentato da Fratelli d’Italia che rende reato anche l’occupazione dei garage. L’articolo 8 del disegno di legge Sicurezza stabilisce infatti che il reato di “occupazione arbitraria” venga esteso pure alle «pertinenze» degli immobili. Nel dettaglio, il testo prevede che «chiunque, mediante violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile destinato a domicilio altrui, ovvero impedisce il rientro nel medesimo immobile del proprietario o di colui che lo detiene legittimamente, è punito con la reclusione da due a sette anni». L’approvazione dell’emendamento segna un successo per Fdi. «Con il ddl Sicurezza» dichiarano le deputate Sara Kelany, prima firmataria della proposta di modifica, e Augusta Montaruli, uno dei relatori del provvedimento, «sarà più semplice e rapido riottenere il possesso di un immobile illegittimamente occupato e grazie a questo emendamento ciò che era previsto per le abitazioni si estenderà ad esempio alle relative cantine e magazzini».

«Abbiamo voluto segnare ancor di più il passo della lotta agli occupanti abusivi e della tutela del diritto di proprietà» aggiungono Montaruli e Kelany, prima di affondare il colpo contro l’opposizione, che con Avs ha portato Salis al Parlamento Ue: «Mentre a sinistra inneggiano all’occupazione e ne fanno una “battaglia politica”, noi difendiamo le case degli italiani ed il sacrosanto diritto di vedersi restituito ciò che viene indebitamente sottratto». Ma sull’esame del disegno di legge non tutto è filato liscio. Con la maggioranza che si è spaccata sull’emendamento relativo alle detenute madri (articolo 12), che rende facoltativo il rinvio della pena per donne incinta o con bambini fino a un anno. A smarcarsi è stata Forza Italia, che ha annunciato di non partecipare alla votazione in Commissione congiunta Giustizia-Affari costituzionali. Pur condividendo le ragioni di fondo della norma, il capogruppo azzurro Paolo Emilio Russo ha spiegato non possono essere i bambini a farne le spese. «Chiederemo all’Aula, quando il provvedimento sarà discusso in quella sede, di mantenere l’obbligo di differimento della pena o l’obbligo di scontarla in un istituto protetto per la madri con figli tra 0 e 12 mesi per scongiurare che anche solo un bambino sia costretto a crescere dietro le sbarre per colpe della madre» ha dichiarato Russo.

Secondo il forzista «è possibile punire, anche severamente, chi reitera reati facendosi scudo del suo stato senza fare vittime collaterali, cioè bambini costretti a nascere o a trascorrere i primi mesi di vita dentro un istituto carcerario non attrezzato per accoglierli». L’annuncio di Russo è arrivato dopo una serie di interventi molto duri delle opposizioni. «Questa destra» ha attaccato Avs, «non vuole governare, vuole stroncare chi considera un soggetto non compatibile con la propria cultura. Carcere per donne incinte, più agibilità per chi ha interderdizione antimafia e fino a sette anni a chi occupa un garage: è una follia». Al termine della seduta gli emendamenti soppressivi all’articolo 12 vengono bocciati. Così come le richieste di riconteggio fatte dalle opposizioni, con 21 voti contrari e 18 favorevoli. Passa dunque la norma che rende facoltativo il rinvio della pena per le condannate incinte o madri di figli con meno di un anno. Il voto delle commissioni sul Ddl sicurezza prosegue oggi pomeriggio, con la seduta che è stata convocata per le 14. L’obiettivo della maggioranza è quello di votare il mandato ai relatori il 23 luglio per arrivare in Aula il 25. Questo mentre il Pd si è scagliato contro l’emendamento di Fi che modifica il codice Antimafia in materia di interdittive alle imprese, rendendolo, a detta delle opposizioni, più blando. Per i dem il provvedimento che affida ai prefetti alcuni poteri prima attribuiti alla magistratura è «un pericoloso arretramento». 

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