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Schlein, putiniani e anti-Israele: i veri estremisti sono gli amichetti di Elly

Daniele Dell'Orco
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A marzo, praticamente ieri, in piena corsa perle Europee, Riccardo Magi di +Europa del “campo largo” della sinistra se ne fregava. Anzi, era tra i primi a sottolineare le diverse sensibilità su temi cruciali, come la politica estera, in seno all’opposizione. Perché per provare a superare lo sbarramento (impresa poi fallita) all’alleanza Bonino-Renzi e ai loro “Stati Uniti d’Europa” un po’ di fuoco amico per drenare voti altrui non dispiaceva affatto: «La propaganda filo-putiniana è fortemente presente in Italia all’interno del centrodestra ma anche nel centrosinistra. Ed è un problema grave rispetto alle elezioni e alle infiltrazioni che condizionano l’opinione pubblica», diceva Magi. Erano i giorni delle tensioni scatenate nella maggioranza per le posizioni di Matteo Salvini sull’Ucraina. Il radicale, sportivamente, invitava tutti a badare prima alle serpi in casa propria. Peccato che con quelle stesse serpi, oggi, quattro mesi dopo, abbia scelto di sedercisi accanto. Sul palco della festa nazionale dell’Anpi, Magi era col padrone di casa Gianfranco Pagliarulo e con la segretaria del Pd Elly Schlein, c’erano Giuseppe Conte del M5S, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi-Sinistra, Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista. Stiamo parlando di profili che vorrebbero fare un blocco “alla francese” per “fermare la destra” ma che non riescono a stare uniti nemmeno nelle stesse coalizioni (due esempi: Bonelli e Fratoianni, compari in Italia e in lista insieme alle Europee, a Bruxelles sono in due gruppi diversi; Renzi, già dimentico delle alleanze col partito di Magi, non ha nemmeno risposto alla mail d’invito). E i motivi sono piuttosto evidenti.

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