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Schiaffo al M5s, niente convegno anti-ebrei alla Camera

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Giuseppe Conte

Elisa Calessi
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Annullata. Almeno a Montecitorio. Dopo il passo di indietro di uno dei relatori, autore di tweet antisemiti contro Liliana Segre, dopo la scoperta - raccontata da Libero e oggetto ieri di una nuova bufera politica- che l’ospite d’onore dell’evento doveva essere niente meno che il rappresentante di un’organizzazione considerata “terrorista” da Israele, la conferenza stampa che si doveva tenere oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, dal titolo “Palestina tra disinformazione e propaganda”, è stata annullata.

Ad annunciarlo, ieri, sono stati Aoi, Arci e Amnesty International, le associazioni che avevano promosso l’evento. «Reputiamo», si legge nella nota, «che non ci siano più le condizioni minime necessarie per tutelare Shawan Jabarin, direttore generale della Ong palestinese Al-Haq, e garantire la centralità che deve avere l’attuale inaccettabile strage in corso a Gaza e la grave crisi umanitaria nella Cisgiordania occupata. Richiamiamo la stampa e la politica ad affrontare questioni fondamentali per la nostra democrazia fuori da polemiche strumentali. Censura e propaganda, criminalizzazione delle Ong e dei difensori dei diritti umani sono temi che meritano attenzione e adeguate misure di contrasto. Riproporremo in altra sede ed in altre forme l’evento con Shawan Jabarin».

 

L’epilogo arriva dopo una nuova polemica, seguita a quella dell’avvocato Nicola Quatrano, che si era distinto per frasi contro la senatrice Segre, sopravvissuta all’Olocausto. Questa volta al centro c’è la presenza, finora rimasta sotto silenzio, di Jabarin, più volte condannato in Israele e membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (organizzazione nella lista nera Ue del terrorismo). Dopo che ne ha scritto Fausto Carioti, per Libero, la notizia è stata ripresa da Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI, definendo «indecente e vergognoso» il caso.

Nei comunicati della conferenza stampa Jabarin è presentato come direttore della Ong palestinese Al-Haq e vittima della propaganda israeliana, che lo avrebbe messo all’indice ingiustamente, secondo gli organizzatori.

Fatto sta che è un dirigente del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che la stessa Ue considera un’organizzazione terroristica. Jabarin ha subito diverse condanne ed è ritenuto «un terrorista», al pari della sua Ong, dallo Stato di Israele. Nel comunicato con cui le associazioni invitavano all’evento, del resto, non se ne faceva mistero. Anzi. «Come noto», si leggeva, «nell’ottobre 2021 Al Haq, insieme ad altre 5 Ong palestinesi impegnate nella difesa dei diritti umani, è stata designata da Israele come “organizzazione terroristica”». Si ricordava, poi, come «Jabarin fu audito dal Comitato per i diritti umani della Camera, presieduto dall’onorevole Laura Boldrini, in merito alla criminalizzazione delle ong palestinesi da parte del governo israeliano».

Peccato che l’ambasciata israeliana, in una nota di fuoco, abbia stigmatizzato come la Camera ospitasse quello che per Israele è un “terrorista”. Ma per i promotori dell’evento sono «accuse false, non supportate da prove e gravissime sull’attivista palestinese». Dunque, era lui a dover aggiornare la stampa «sulla grave crisi umanitaria in corso nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania».

 

 

Dopo Donzelli, anche Tommaso Foti capogruppo di Fdi, ha sottolineato il «silenzio» di Giuseppe Conte rispetto a un’iniziativa organizzata anche da suoi deputati. Lucio Malan, presidente dei senatori di Fdi, ha ricordato che «i legami di Al-Haq con Fplp sono stati evidenziati in molte circostanze, anche per il ruolo di Jabarin, che è stato condannato per aver reclutato uomini per il Fplp, si è visto rifiutare l’ingresso in Giordania per i legami con il Fronte stesso. Sarebbe questo l'uomo giusto per parlare di pace?». Il Pd, con Andrea Casu, ha provato a rispedire le accuse al mittente, chiedendo che anche Fdi usi «lo stesso vigore con cui condanna oggi l’antisemitismo nei confronti della Gioventù meloniana». Ma la presenza di Jabarin ha fatto precipitare l’iniziativa. E nel tardo pomeriggio di ieri, dopo il silenzio eloquente di Conte, la conferenza è stata annullata.

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