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Sanità, scatta la fuga dalle corsie anche in Emilia Romagna

 Stefano Bonaccini

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Ultima fermata, la sanità dell’Emilia Romagna. «Il governo taglia 1,2 miliardi di euro per gli ospedali, a Giorgia Meloni non interessa la sanità pubblica». «Gli annunci della premier sugli investimenti in sanità non hanno riscontro nella realtà». «L’esecutivo vuole demolire la sanità». «Presto saremo uno dei Paesi in Europa che investe meno nella sanità pubblica, invece il governo ha scelto legittimamente di investire dieci miliardi di euro nel ponte sullo Stretto». «I tagli fatti dal governo delle destre puntano a sostituire la sanità pubblica con quella privata». Potremmo andare avanti e riempire per intero questa pagina, ma non è necessario: quel che pensa l’ex governatore (da qualche giorno: ha firmato ufficialmente le dimissioni il 12 luglio, dopo l’elezione all’Europarlamento, lasciando la guida regionale alla sua vice, Irene Priolo) emiliano Stefano Bonaccini è presto detto. Se qualcosa non funziona, negli ospedali e nelle corsie, ma anche nei laboratori e nei punti di primo intervento, la colpa è di Roma. (...)

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