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Tajani su Toti: "Un vulnus alla democrazia". Chi vuole candidare Forza Italia

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"I cittadini possono e devono stare assolutamente tranquilli: non ci sono pericoli per il governo. Arriveremo alla fine della legislatura. È fisiologico che siamo tre partiti differenti e c'è una dialettica, ma non siamo un cartello elettorale. Siamo un'alleanza strategica. Possiamo avere idee differenti, ma facciamo sintesi sempre".

Lo ha detto il vice premier e leader di Forza Italia Antonio Tajani in un'intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, parlando dei rapporti nel governo tra Forza Italia, Lega e la premier Giorgia Meloni. "Sull'autonomia l'abbiamo votata e abbiamo solo detto che vogliamo verificare come verrà applicata soprattutto per le materie per cui valgono i Lep - prosegue Tajani -. D'Altronde l'emendamento di Fi inserito nel testo approvato indica la volontà di riequilibrare al Sud le differenze esistenti con il Nord del Paese accumulate nei decenni passati. Sulle altre materie mi sono preoccupato di dire: attenzione a non avere venti politiche commerciali regionali che contrastino con quelle del governo nazionale. Sulle carceri sono stati approvati tre su quattro dei nostri emendamenti. E domani (oggi) lanceremo con il Partito radicale una serie di iniziative e di mobilitazione sulla situazione carceraria che riguarda sia i detenuti sia gli agenti della polizia penitenziaria".

 

 

 

Quanto all'idea che Forza Italia sia partito 'di lotta' verso Meloni, il vice premier risponde che "questo è l'auspicio della sinistra. La linea politica di Forza Italia non è mai cambiata. Il che significa anche che non siamo appiattiti su nessuno. La famiglia Berlusconi è sempre stata vicina a Forza Italia. Non c'è nessuna tensione, nessun attrito, ma un rapporto di amicizia pluridecennale".

Il ministro degli Esteri passa poi a parlare delle elezioni regionali ad autunno, dopo il caso Toti: "Sulla vicenda Toti esprimo tutte le mie più grandi perplessità. Se venisse assolto dopo un risultato elettorale a favore del centrosinistra, chi si assumerebbe la responsabilità di aver favorito elezioni falsate dall'aver sbattuto il mostro in prima pagina? Abbiamo assistito a un aut aut inquietante: o ti dimetti o resti ai domiciliari. Non è da Stato di diritto. Si condiziona il voto. Mi auguro che gli elettori liguri capiscano e reagiscano. È un vulnus alla democrazia".

 

 

 

"I magistrati si devono porre anche questo problema - dice ancora - il problema di un'inchiesta che non è conclusa e che interferisce con il libero voto dei cittadini. Nessuna difesa d'ufficio di Toti. Non siamo in giunta, lui ha lasciato anche in malo modo Forza Italia. La nostra posizione è assolutamente genuina. Si mandano i cittadini a votare con una vicenda giudiziaria in corso senza che si sia neanche lontanamente definita. Secondo me dovremmo scegliere un candidato civico in Liguria".

Quanto allo spostamento verso sinistra di Matteo Renzi, commenta: "C'è grande movimento. Siamo pronti ad accogliere non coloro che cercano poltrone, ma tutti coloro che vogliono partecipare alla costruzione di una grande forza del popolarismo europeo per arrivare al 20% alle prossime elezioni politiche" 

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