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Vincenzo De Luca, altri insulti a Meloni e governo: "Fiumi di pippe"

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"Fiumi di pippe: non di denaro": Vincenzo De Luca, intervistato dalla rivista 7 del Corriere della Sera, getta fango sui finanziamenti in arrivo dal governo alla sua regione, la Campania. "Con la Meloni, poi! - ha proseguito il governatore -. L’ultima truffa è questa dei 388 milioni alla Campania: son soldi del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 che avanziamo! È da ottobre che dialoghiamo con pazienza francescana: ci han fatto perdere un anno sottraendo alla regione due miliardi per operazioni finte tipo la truffa di Bagnoli e costringendo noi ad eliminare progetti cantierabili domattina". 

Riferendosi all'episodio in cui definì la premier "stro**a", De Luca ha detto: "Cinquemila persone e 550 sindaci salgono a protestare a Roma contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi bloccati, chiedono per ore d’esser ricevuti, sono circondati da agenti in tenuta antisommossa come dei briganti, vanno a Palazzo Chigi e lo trovano sbarrato. E mentre siamo lì la Meloni manda a dire, razzista: 'Vadano a lavorare!'. Ma vacci tu a lavorare". Poi, però, ha precisato che il suo insulto non era stato pronunciato in pubblico: "Stavo parlando con Francesco Verderami mica in piazza, su un divano della Camera. E uno si avvicina col cellulare acceso a penzoloni per non farsi vedere. Vorrei vedere Giorgia se fosse intercettata mentre sbotta in un colloquio privato dopo essere stata provocata come me!". Sempre sulla presidente del Consiglio, poi, ha detto: "È lei che mi ha dedicato tanti momenti polemici che a un certo punto ho pensato che avesse sentimenti inconfessati nei miei confronti. Mi tira sempre in ballo, come fossi l’avversario numero uno. Avevamo solo un’ambizione: lavorare in pace. E lei ci fa perdere un sacco di tempo".

 

 

 

Parlando della sua carriera in politica, invece, il presidente della Campania ha detto: "Ho sputato sangue. Mica ho preso i voti per il programma di partito. Il consenso lo hai se hai il rispetto della gente al di là della politica. Altrimenti ti buttano a mare". Infine, una stoccata ai dirigenti: "I gruppi dirigenti per il 90% non rappresentano nulla nei territori. Estraneità totale alla militanza, alla fatica per la conquista del consenso. Vedo dirigenti sempre rilassati, sereni, la pelle morbida e vellutata. Come in vacanza".

 

 

 

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