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Pd e compagni, il gioco delle tre carte: il governo non ci caschi

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«La notizia è prematura», commentò beffardo George Bernard Shaw – che era ovviamente vivissimo – nel leggere su un giornale l’annuncio della sua morte. Con un pochino di senso dell’umorismo, dovrebbero essere di questo tenore le risposte del centrodestra alle operazioni di disarticolazione, piuttosto prevedibili e al momento decisamente spuntate, che la sinistra politica e mediatica sta cercando di mettere in campo nei confronti del governo e della maggioranza. 

Lo schema è un grande classico. A sinistra individuano tre -quattro temi di attacco, ne fanno oggetto di una campagna mediatica, e sperano vivamente che a destra qualcuno faccia autogol. Il che, al momento, non accade: al massimo, ma anche questo è un desolante evergreen, c’è la solita mini-pattuglia di dichiaratori seriali che, pur di ottenere uno spazietto mediatico, sono disponibili a farsi intervistare dai quotidiani ostili per dedicarsi allo sport del fuoco amico verso la propria coalizione. Tutto qui: roba da poco, in tutti i sensi. La realtà è che le tre carte escogitate dagli strateghi della sinistra per impensierire gli avversari sono abbastanza deboli. (...)

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