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Ilaria Salis travolta dalla protesta? "Non c'è tempo da perdere", come commenta lei

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Per Ilaria Salis sono "donne coraggiose", le detenute del carcere di Torino che ora chiedono lo stesso trattamento riservato all'europarlamentare. Le ragazze che ora minacciano lo sciopero della fame ora vogliono la scarcerazione: "Adesso liberate anche noi", hanno detto le detenute.

E a difenderle ci pensa proprio Ilaria Salis che nel corso di una lunga intervista rilasciata alla Stampa affronta anche il tema dei suicidi nelle carceri. "Di fronte al bollettino dei suicidi sto male. Provo rabbia verso una società che ha come unico paradigma un carcere punitivo e vessatorio. Provo solidarietà per i detenuti", spiega l'ex maestra di Monza. Con il decreto del governo "l'Italia va indietro" osserva categorica la Salis per cui "le riforme dovrebbero servire per migliorare le cose, almeno in teoria. E per migliorare il carcere, c'è solo una cosa da fare: renderlo più umano. Ma il decreto rafforza la logica punitiva, in pratica lascia i detenuti nelle condizioni che conosciamo. Nessuno spazio per una giustizia riparativa".

 

 

 

Le donne del carcere di Torino "hanno tutta la mia solidarietà. Non c'è più tempo da perdere. O si interviene adesso o la vita di altri carcerati è a rischio". E a questo "deve servire la politica - conclude Salis - A non lasciarle sole". Per la Salis il sistema carcerario "andrebbe riformato alla radice. Nel concreto, io mi sento di appoggiare la proposte dell'associazione Antigone". Per la donna al Parlamento Europeo la situazione si vede "poco e male. Purtroppo la situazione dei detenuti è lasciata in secondo piano. È un tema che si tende a dimenticare. Quindi bisogna lottare per portarlo alla luce. Il carcere è il posto della solitudine estrema. Voglio esprimere ancora tutta la mia solidarietà alle ragazze detenute a Torino. La loro battaglia è la mia".

 

 

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