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Stefano Bonaccini, 237mila euro per Gaza: ecco le priorità della sinistra

Michele Zaccardi
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Invece di spendere i fondi del governo per riparare alle conseguenze dell’alluvione che nel maggio 2023 ha colpito l’Emilia-Romagna, l’ex governatore Stefano Bonaccini ad aprile scorso finanziava i palestinesi. Fondi non ingenti, 237mila euro, ma che danno l’idea delle priorità della giunta guidata dall’attuale europarlamentare del Pd. Così, con un bando pubblicato il 16 aprile, l’Emilia-Romagna stanziava i soldi per «fornire aiuti umanitari e assistenza alla popolazione civile, agli sfollati e ai profughi del territorio palestinese», come si legge sul sito della Regione. 

«Il conflitto tra Israele e Palestina ha già causato migliaia di vittime civili e ingenti danni nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, continuando a creare gravi bisogni umanitari tra la popolazione palestinese, a partire dai gruppi più vulnerabili, fra cui donne e bambini» è la premessa del bando. «La Regione interviene dunque mettendo a disposizione 237.000 euro per progetti di emergenza». Come detto, «gli obiettivi prioritari» riguardano la fornitura di aiuti umanitari per i civili, gli sfollati e i profughi. 

Inoltre, «la domanda di contributo deve prevedere l’adesione al progetto di un soggetto co-proponente e un partener locale nei Territori dell’autonomia palestinese». «Nello specifico» prosegue il bando «saranno finanziati interventi che prevedano la fornitura di aiuti alimentari, di kit igienico-sanitari e aiuti di tipo non alimentare, servizi soft di sostegno psico-sociale ed educativo, con un’attenzione particolare alle donne e ai bambini».

 

L’avviso - rivolto a enti locali, organizzazioni non governative (Ong), organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni di promozione sociale dell’Emilia-Romagna, enti del terzo settore non commerciali -richiedeva «interventi che incidano sugli obiettivi di sviluppo sostenibile». Ovvero? «Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile»; «assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età (sic, ndr)»; «fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti»; »raggiungere la parità di genere e l’empowerment di tutte le donne e le ragazze». Insomma, un concentrato di slogan da radical chic, con tanto di declinazioni al femminile e le parole d’ordine della nuova egemonia culturale progressista. 

 

Ad aggiudicarsi il bando, che si è chiuso il 10 maggio 2024, ricevendo l’erogazione di 221.495 euro, è stata l’associazione Educaid per il progetto “Lead- Leaving no one behind- Intervento di risposta personalizzata all’emergenza umanitaria in Palestina”. È invece risultata perdente, all’atto di assegnazione del contributo, la Fondazione Avsi, che aveva chiesto 111.046 euro per il progetto “Care- Intervento multisettoriale per le comunità vulnerabili della Cisgiordania”. 

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