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Mail contro Meloni, FdI attacca la magistratura: "Sconcertante disegno per abbattere il governo"

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Una email, inquietante, mandata ieri dal sostituto procuratore di Cassazione, Marco Patranello, a tutti i contatti della sua mailing list. Una email, quella della toga di Magistratura democratica, in cui si definisce Giorgia Meloni "pericolosa", il tutto dopo gli attacchi del premier alle toghe per lo stop ai centri in Albania. "Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte", scriveva Patranello, così come rivelato dal Tempo. Dunque, chiedeva di "porre rimedio", sia all'impopolarità della magistratura, sia al presunto "disegno" di Giorgia Meloni. Ma l'unico disegno che emerge in modo nitido è quello di una parte della magistratura contro il governo.

Ovviamente, l'email ha fatto insorgere Fratelli d'Italia, che si stringe attorno al premier dopo quest'ultimo episodio inquietante, che si aggiunge a tutti gli altri, dossier compresi, degli ultimi due anni. Durissimo Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera. "Alcuni scambi di mail tra magistrati pubblicati oggi sulla stampa non possono che destare fondata preoccupazione sulla dovuta terzietà del potere giudiziario. A poche ore dall'ordinanza del Tribunale di Roma con cui si è preteso di stabilire quali siano i Paesi sicuri di provenienza degli immigrati - competenza che è e resta propria del legislatore - la mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, pubblicata oggi dal Tempo, ci conferma la propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica". 

"Il fatto - riprende Foti - che Patarnello evidenzi come non vi sia alcuna inchiesta giudiziaria a carico del presidente Meloni, fatto questo che la renderebbe "più pericolosa", appare sconcertante se si pensa che così si esprime chi dovrebbe applicare la legge e solo la legge. Ad ogni buon conto, anche Patarnello nella citata mail si rende conto di come la magistratura - molto più divisa e debole rispetto ad alcuni anni fa - appaia "più isolata nella società", di certo rispetto al governo Meloni, espressione del voto degli Italiani e per i quali non solo lavora, ma ottiene risultati importanti ogni giorno. E la sicurezza dei cittadini continuerà a rimane una delle priorità per il governo di centrodestra, con buona pace di coloro che deputati ad applicare le leggi pretendono di scriverle a misura delle proprie convinzioni politiche". 

Quindi Raffaele Speranzon, vicepresidente vicario del gruppo FdI: "Quanto pubblicato "da Il Tempo oggi è preoccupante. La mail con cui il sostituto Procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, conferma la presenza di una magistratura politicizzata preoccupata di contrastare l'azione di Giorgia Meloni e del suo governo. Sconvolgenti i passaggi in cui si prende atto della rettitudine e dell'onesta' della nostra presidente che, anziché essere considerato elemento di merito, viene considerato un problema". Speranzon, inoltre, fa sapere che FdI presenterà al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un'interrogazione sulla vicenda.

E ancora, tra le varie voci ecco quella di Lucio Malan, presidente dei Senatori FdI: "Una email allarmante", premette. "Va oltre l'immaginazione e quella copiosa narrativa che in questi decenni si è sviluppata intorno al tema della magistratura politicizzata e del ruolo politico che essa aspira ad avere. Siamo dinanzi ad un vero e proprio appello ai magistrati, ad essere compatti. A quale scopo? Contrastare il pericolo costituito da Giorgia Meloni, che il magistrato stesso considera ancora più insidioso come avversario rispetto a Berlusconi 'innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a sua carico e quindi non si muove per interessi personali, ma per visioni politiche, e questo la rende molto più forte'. Il fatto di non avere inchieste a proprio carico diventa quindi, in questa sconcertante 'chiamata alle armi' una sorta di aggravante, contro la quale occorre appunto compattezza", sottolinea Malan, che parla chiaramente di un disegno "per abbattere il governo Meloni".

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