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Napolitano bacchetta il governo sulla carceri. Alfano."Stiamo provvedendo"

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Nella giornata del Corpo di Polizia Penitenziaria, arriva il monito del Capo dello Stato

Roberto Amaglio
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Piaccia o no, il Governo deve andare avanti nella riforma del sistema carcerario. Il monito è arrivato direttamente dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha partecipato insieme al ministro della Giustizia Angelino Alfano che il capo del Dap e commissario straordinario per l'emergenza carceri Franco Ionta al 193° anniversario della nascita del Corpo di Polizia Penitenziaria. "E' ormai ineludibile l'attuazione di interventi normativi e organizzativi per il superamento delle molte criticità ormai manifeste del sistema carcerario", ha detto il titolare del Quirinale. Un invito immediatamente accolto dal ministro Alfano, il quale ha assicurato gli agenti presenti e il Presidente della Repubblica Napolitano che il piano del governo "andrà avanti". Del resto, i numeri forniti dal ministero della Giustizia sanno già di sentenza netta. Per quanto gli ingressi rispetto al 2008 siano diminuiti, nelle carceri italiane sono detenuti al momento 67.593 persone, a fronte di una capienza fissata in 44.218 posti. Persino il limite di tollerabilità è stato fissato, essendo stimato intorno ai 66.905 detenuti. Tuttavia Alfano vuole guardare con ottimismo al futuro, rivendicando anche ciò che è stato fatto negli ultimi anni. "Dal giugno del 2008 a oggi sono stati creati 2.223 nuovi posti detentivi, ottenuti attraverso la ristrutturazione di padiglioni preesistenti e la costruzioni di nuovi - ha ricordato il ministro della Giustizia -. Inoltre nell'anno appena trascorso si è registrata un'importante inversione di tendenza nel flusso di ingressi in carcere, con un calo del 17% dal 2008 al 2009. "Inoltre - ha chiuso il ministro -, l'azione anticrimine del governo, incentrata nella lotta alla criminalità organizzata, sta cominciando a dare i suoi frutti, tanto è vero che sono in aumento i detenuti ristretti al carcere duro. Attualmente sono 671, di cui 576 appartengono ad associazioni a delinquere di stampo mafioso di vario tipo (258 camorristi e 209 mafiosi)".

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