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Pd, Pina Picierno si scaglia contro il suo stesso partito: "Bravo Matteo? Mi vergogno del Pd"

sabato 8 marzo 2025

2' di lettura

"Non c'è molto da dire, se non che mi vergogno e che mi dispiace molto. Il Pd è germogliato dalle tradizioni più alte e più nobili della storia politica del Paese. Ha nel suo dna l'europeismo. Ed è di tutta evidenza che non può essere questo il nostro posizionamento". Lo ha scitto sui social Pina Picierno rispondendo alle proteste sui social per il post del Pd sulla questione del piano di Difesa Ue in cui si legge 'bravo Matteo' a proposito delle posizioni di Matteo Salvini. "Mi vergogno, infatti. E sono allibita", ha aggiunto la vice presidente del Parlamento europeo. 

In giornata era arrivato anche il monito di Luigi Zanda. "Davanti alla straordinarietà della fase storica che stiamo vivendo e dunque al bisogno urgente e assoluto per il Pd di darsi una linea chiara sulla politica internazionale ed europea, l'unico luogo nel quale un dibattito di questo rilievo possa svolgersi in modo franco e trasparente è un congresso straordinario". Lo ha affermato uno dei 45 fondatori del Pd, intervistato dalla Stampa. "Mentre Trump e Putin, da soli, stanno decidendo la sorte dell'Europa; mentre il mondo cambia così radicalmente sotto i nostri occhi; mentre abbiamo la guerra in Europa e nel Mediterraneo, la principale preoccupazione del Pd è stata quella di bocciare la Presidente della Commissione europea. Assumendo una posizione che non coincide con quella del Pse", ha sottolineato Zanda.

"Io credo che sarebbe utile andare a un congresso straordinario, da preparare bene, coinvolgendo la base del partito - ha affermato - E che bisognerebbe celebrare non oltre l'inizio del 2026, perché deve precedere di almeno un anno le elezioni politiche. Un congresso straordinario serve, perché il Pd ha davanti a sé delle scelte che nel marzo 2023 non erano immaginabili. E infatti allora fu scelto un gruppo dirigente chiamato ad innovare il partito dall'interno e non a fronteggiare un mondo in mutamento così radicale, così segnato da venti di guerra". Inoltre, per Zanda, "in ogni caso il Pd avrebbe il dovere, anzi la necessità, di cambiare lo Statuto e decidere una volta per tutte se il segretario lo scelgono gli iscritti, oppure se chiunque possa continuare ad andare ai Gazebo, anche se non vota Pd, anche un avversario. Spero che le Primarie di due anni fa siano state le ultime nelle quali gli iscritti sono stati messi contro i Gazebo".

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