Giorgia Meloni, "la più credibile": incoronata dall'uomo di Trump

Robert Lighthizer, rappresentante per il Commercio degli Usa nel Trump 1; "Il governo italiano mostra stabilità. Come finirà sui dazi"
giovedì 1 maggio 2025
Giorgia Meloni, "la più credibile": incoronata dall'uomo di Trump
2' di lettura

"Il governo di Giorgia Meloni mostra stabilità e credibilità, pertanto ritengono che, grazie al lavoro della premier italiana, sarà possibile operare verso una convergenza tra Stati Uniti Unione europea e giungere a un livello di ragionevole dei dazi imposti dagli Stati Uniti". A dirlo è Robert Lighthizer, rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti nell'amministrazione Trump I dal 2017 al 2021. In un colloquio con La Stampa il funzionario americano aggiunge che il "livello ragionevole" potrebbe attestarsi al 10%: "Potrebbe essere questo il caso. Del resto al momento il presidente Meloni è l'interlocutore più credibile agli occhi dell'inquilino della Casa Bianca nel Vecchio continente".

Nel frattempo, anche Brad Smith, presidente di Microsoft, spera in una rapida risoluzione delle tensioni commerciali Usa-Ue. "Ci sono questioni concrete che meritano di essere discusse - ha detto all'Afp durante la sua visita a Bruxelles -. Ci auguriamo che si arrivi a soluzioni concrete che ci avvicinino su entrambe le sponde dell'Atlantico, e prima possibile".

La Bild incorona Meloni. A sinistra rosicano

"La populista di destra Meloni è già vista da molti come la leader segreta dell’Europa". ...

Non sono solo i dazi a preoccupare l'economia globale. A Washington tiene banco in queste ore il dato sul Pil degli Usa che nel primo trimestre ha registrato una contrazione inaspettata dello 0,3%, secondo i dati preliminari pubblicati mercoledì dal Dipartimento del Commercio. Il dato si confronta con il + 2,4% registrato nel quarto trimestre e segna il primo calo del Pil Usa dal 2022. La prima rilevazione del prodotto interno lordo (PIL) durante il secondo mandato del presidente Trump era molto attesa, soprattutto alla luce dei dazi varati nelle scorse settimane. La maggior parte degli economisti non si aspettava una contrazione della più grande economia mondiale nei primi mesi del 2025, nonostante diversi indicatori suggerissero un rallentamento della crescita. Alle 16 a Wall Street l'S&P 500 è in calo a -1,88%, male anche il Dow Jones a -1,56% mentre il Nasdaq perde l'1,71%. In Europa male il Dax a -0,68%, il FTSE 100 si attesta a -0,36%, mentre il Cac40 registra un -0,30%.

DiMartedì, Totaro manda ai matti la grillina: "Meloni? Non riuscite ad accettarlo"

Dibattito vivace in studio durante l’ultima puntata di DiMartedì, il talk di approfondimento politico di La...

Il dato odierno segue la stima del Fondo monetario internazionale che la scorsa settimana nel World Economic Outlook aveva previsto per il Pil degli Stati Uniti un aumento dell'1,8% quest'anno, in calo rispetto alla stima di gennaio pari a +2,7%. "Questo è il mercato azionario di Biden, non quello di Trump. Io ho assunto la presidenza solo il 20 gennaio - si difende il presidente repubblicano attaccando il suo precedessore democratico -. Presto entreranno in vigore i dazi e le aziende stanno iniziando a trasferirsi negli Stati Uniti in numero record. Il nostro Paese vivrà un boom, ma dobbiamo liberarci dell'eredità di Biden. Ci vorrà un po' di tempo", ha scritto il presidente in un post sul suo social Truth. "Non ha nulla a che vedere con i dazi", ha proseguito scrivendo in maiuscolo. "Solo che ci ha lasciato dei dati negativi, ma quando inizierà il boom, sarà come mai prima d'ora. Siate pazienti!".