Valditara, la sua scuola: "Più trasparenza sui temi sensibili. Sospeso? Lavori socialmente utili"

Il ministro dell’Istruzione vara le norme anti-gender. Stretta sui voti in condotta per i bulli. "Lavori socialmente utili a chi viene sospeso"
di Andrea Muzzolongiovedì 1 maggio 2025
 Giuseppe Valditara

 Giuseppe Valditara

4' di lettura

Più trasparenza sui temi legati all’educazione sessuale nelle scuole, maggiori tutele per gli insegnanti e tolleranza zero verso ogni forma di bullismo e violenza. Potremmo sintetizzare così le nuove misure approvate dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Ministro, partiamo dal cosiddetto “consenso informato”: in cosa consiste questo provvedimento?
«Ci siamo ispirati ai dettami della nostra Costituzione: l’articolo 30 stabilisce che spetta ai genitori il diritto e il dovere di educare e istruire i propri figli. Con questo provvedimento, all’insegna della trasparenza, vogliamo rafforzare l’alleanza fra scuola e famiglie. D’ora in poi, i genitori dovranno essere consapevoli delle iniziative didattiche su temi sensibili come quelli della sessualità. Abbiamo stabilito che le scuole dovranno acquisire per iscritto il consenso preventivo dei genitori per le attività extracurriculari e per quelle legate all’ampliamento dell’offerta formativa in ambito di sessualità».

In che modo verrà garantita la trasparenza delle attività?
«Gli istituti dovranno fornire alle famiglie informazioni preventive legate ai soggetti esterni coinvolti, al materiale didattico che verrà utilizzato, alle finalità e alle modalità di svolgimento delle attività proposte».

Sarà posta maggiore attenzione anche sulle persone che parteciperanno a queste lezioni?
«I soggetti esterni autorizzati dovranno avere requisiti di professionalità scientifica o accademica. Non saranno ammessi altri soggetti».

Cosa succederà nel caso in cui i genitori decidano di non firmare il consenso alla partecipazione dei figli?
«Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa, ovvero quelle che devono essere svolte obbligatoriamente, le scuole dovranno fornire agli studenti un’attività formativa alternativa laddove sia stato negato il consenso da parte dei genitori».

Per quanto riguarda i più piccoli, invece? A quali tutele avete pensato?
«Nelle scuole d’infanzia e nelle scuole primarie, i temi legati alla sessualità che potranno essere affrontati saranno solo quelli contenuti nei programmi nazionali. Per esempio, la biologia, il corpo umano, la riproduzione».

La sicurezza del personale scolastico è un tema molto caldo, specie dopo alcuni gravi fatti di cronaca. Quali nuove misure avete introdotto per garantire la loro incolumità?
«Pima di tutto, ora abbismo reso obbligatorio l’arresto in flagranza di reato e in quasi flagranza nelle ipotesi di lesioni personali a danno di docenti e dirigenti scolastici. In più, abbiamo previsto un aggravamento delle pene per chi provoca lesioni al personale scolastico. Un esempio: per le lesioni lievi si passa da una pena minima di 2 anni a una massima di 5, rispetto a prima quando la legge prevedeva un minimo di 6 mesi e un massimo di 3 anni di reclusione».

Una norma in continuità con quanto già fatto per tutelare il personale medico.
«Esatto, il personale scolastico, dopo quello sanitario, è il più coinvolto in aggressioni. Vi è stato un aumento rilevante, soprattutto degli episodi di violenza dei genitori degli alunni nei confronti del personale scolastico. Se nel 2022-23 la maggioranza delle aggressioni erano compiute da studenti, dal 23-24 c’è stata una netta inversione di tendenza con episodi terribili. Le faccio qualche esempio».

Prego.
«A Roma una docente per diversi mesi è stata stalkerizzata dai genitori di un alunno, per paura è arrivata a farsi accompagnare a casa dai colleghi. Alla fine i genitori si sono presentati a scuola e l’hanno presa a bastonate. In Calabria, invece, un docente è stato raggiunto dal genitore di un alunno che si lamentava per alcune valutazioni ritenute ingiuste. Dagli insulti si è passati all’aggressione fisica: dopo diversi pugni e calci il professore è caduto a terra, finendo in ospedale in prognosi riservata. Potrei andare avanti con questo triste elenco. Noi vogliamo ispirarci a un principio molto chiaro: un insegnante, un preside non si toccano. L’obiettivo primario è garantire serenità a chi lavora per i nostri figli».

In questa direzione vanno anche le modifiche che avete apportato allo Statuto delle studentesse e degli studenti. Cosa cambia per quanto riguarda le sospensioni degli alunni?
«Il principio guida sarà “più scuola” per chi si rende protagonista di determinati atteggiamenti aggressivi come bullismo, atti di violenza, danneggiamento di beni pubblici. Fino ad oggi la normativa sulla sospensione prevedeva che lo studente stesse a casa, abbandonato al suo destino. Dal prossimo anno scolastico, invece, le cose cambieranno. Per le sospensioni fino a due giorni, lo studente non solo dovrà andare a scuola ma gli verranno anche assegnati compiti in più su temi che lo inducano a capire la gravità del suo comportamento. Per le sospensioni da tre a quindici giorni scatteranno obbligatoriamente le attività di cittadinanza solidale presso enti caritatevoli e assistenziali in cui sarà possibile svolgere attività di cittadinanza solidale.
Penso ad attività come servire alla mensa dei poveri, aiutare nelle strutture ospedaliere, servire in case di riposo».

Inevitabile che ciò incida poi sul voto in condotta...
«Abbiamo fatto chiarezza sui presupposti che consentono di dare una valutazione negativa in condotta agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Con il 5 in condotta si verrà bocciati anche nei casi di bullismo grave. Con il 6 si verrà rimandati a settembre: lo studente dovrà studiare e presentare un elaborato critico su temi valoriali connessi al comportamento tenuto, dimostrando di aver compreso gli errori compiuti. Se non avrà recuperato non sarà ammesso all'anno successivo».