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Spread, Borsa, Btp: smentiti i catastrofisti rossi

Nella prima giornata di collocamento gli ordini di Bpt Italia hanno superato i 3 miliardi di euro, lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha chiuso sotto quota 100 punti, la Borsa di Milano ha superato i 40mila punti
di Mario Sechi mercoledì 28 maggio 2025

4' di lettura

Nella prima giornata di collocamento gli ordini di Bpt Italia hanno superato i 3 miliardi di euro, lo spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha chiuso sotto quota 100 punti, la Borsa di Milano ha superato i 40mila punti. Al di là dei fatti quotidiani, quello che emerge è il fattore fiducia sull’Italia, conseguenza diretta della stabilità del governo Meloni e della coesione della maggioranza di Centrodestra. La premier a Confindustria ha fatto un intervento realista, pragmatico, prudente, esattamente lo specchio della sua politica economica, ha ricordato quali sono i limiti della finanza pubblica e le criticità interne dell’Unione Europea.

La sinistra può strillare, i liberali da salotto storcere il naso, però questa è la realtà, il mondo non è quello che si desidera ma ciò che è. Quel che manca agli intelligenti a prescindere è il senso del presente e una dose di pragmatismo e prudenza, esattamente gli ingredienti che evitano di alzare la voce, sparare nel mucchio e mancare regolarmente il bersaglio. La letteratura del declino, dello sfascio imminente, è un genere diffuso, le penne della catastrofe hanno inchiostro inesauribile, la sinistra si esercita quotidianamente nell’Armageddon, come i conservatori colti specialisti del “ma anche” e “ma però” che non tiene mai conto di quello che c’è sul campo.

La politica si fa con i pezzi esistenti, sulla scacchiera non si muovono astratti campioni, ma i leader del presente. Noi abbiamo Meloni e viste le condizioni degli altri Paesi (Francia e Germania, giusto per chiamarli con il loro nome) possiamo dire di aver avuto in fondo fortuna. Certo che si può far meglio, solo gli idioti pensano che non sia così, ma un pessimista non vince mai le guerre e finisce addirittura per contagiare anche quelli che gli stanno vicino. L’Italia in questi tre anni terribili se l’è cavata molto bene, ma uno dei problemi è che la raccontiamo sempre in negativo, la rotativa unica vede solo buchi neri. Quando il buco più grande è nella loro testa, gli mancano i neuroni per guardare la ricchezza reale dell’Italia, la sua immensa proprietà immobiliare, l’altissimo livello di risparmio, il record storico della creazione di nuovi posti di lavoro, gli importanti passi avanti fatti nella gestione dei conti pubblici, la dinamicità della manifattura e dell’export, l’eccellenza raggiunta in decine e decine di settori strategici dove siamo primi nel mondo. È ovvio che ci sono molti problemi da risolvere, ma è altrettanto chiaro che la soluzione non può essere affidata ai bancarottieri del Superbonus e dispensatori di reddito di cittadinanza, il Partito Democratico e Movimento Cinquestelle che avevano aperto il bancomat dello Stato a truffatori e fannulloni. I pentastellati qualche giorno fa sono riusciti nell’impresa kamikaze di criticare il governo per il giudizio positivo dato dall’agenzia di rating Moody’s sui nostri conti pubblici, per loro conta solo il tanto peggio tanto meglio.

Questa è la cultura di governo che esprimono gli alleati del Pd tassa e spendi. Mancano due anni alla fine della legislatura, in uno scenario di grande incertezza, dilaniato da un paio di guerre e da shock geopolitici di lunga durata, il Centrodestra deve rispondere all’ossessione dello sfascio declamato ogni giorno dalle sinistre. Durante la guerra, Winston Churchill convocò il capo della Marina, gli chiese quanti sommergibili aveva affondato e di fronte ai numeri obiettò: «Non è vero, io in Parlamento ne ho affondati di più». Churchill vinse la guerra (con gli Stati Uniti, punto che oggi è più che mai da ricordare agli anti-americani in servizio permanente effettivo) perché tenne alto il morale degli americani e degli inglesi. Il racconto di una nazione è fondamentale per vincere la battaglia, conquistare il cuore e la mente dei cittadini. Dico questo perché il Centrodestra deve prepararsi a un finale di legislatura incandescente, la sinistra butterà ogni giorno la palla in tribuna, cercando sponda con i partiti della sinistra europea che hanno tutto l’interesse a vedere l’Italia indebolita. Accade ogni giorno, basta leggere le agenzie di stampa per vedere il disegno che sta dietro questa strategia: dire a Roma che va tutto male, promuovere un’interrogazione parlamentare a Bruxelles, organizzare una missione del Parlamento europeo in Italia, far rimbalzare tutto sui giornali e le tv allineati all’opposizione. Qualche fesso che abbocca c’è sempre, i pifferai magici sperano così di arrivare alla fine della legislatura col governo logorato, fare la grande ammucchiata rossa e provare a vincere le elezioni o rendere lo scenario ingovernabile. Tra due settimane c’è l’appuntamento del referendum, da quel momento comincia la campagna elettorale per le elezioni del 2027.

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