Pd, si prende 9 Comuni ma non guadagna voti

A Genova e Ravenna la sinistra conferma i consensi di Regionali ed Europee. Al ballottaggio, partita aperta a Taranto e Matera: il centrodestra ci crede
di Massimo Sanvitomercoledì 28 maggio 2025
Pd, si prende 9 Comuni ma non guadagna voti
3' di lettura

Il risultato, parziale, recita 3-2 per il centrosinistra: le Comunali del 2025, al momento, se si parla di capoluoghi di provincia sorridono a Pd e compagni. Riconquistata Genova grazie al campo largo (Silvia Salis ha ottenuto il 51,48% contro il 44,2% del candidato del centrodestra Pietro Piciocchi) e tenuta Ravenna (Alessandro Barattoni ha vinto col 58,15%, mentre lo sfidante Nicola Grandi, sostenunto da Fdi e Fi) si è fermato al 25,05%), i progressisti puntano al poker ai ballottaggi in programma l’8 e 9 giugno.

Come riportato dall’Istituto Cattaneo, al netto delle esultanze trionfali di Schlein e sodali, nulla di nuovo sotto il sole. Sia nel capoluogo ligure che in Romagna, il risultato delle Comunali rispecchia quello delle Politiche del ’22, delle Europee e delle Regionali del ’24: i flussi di voto sono pressoché identici. Per quanto riguarda le preferenze, a Genova il nome di Ilaria Cavo (deputata di Noi Moderati) è stato quello più scritto sulle schede elettorali: ben 3.160 volte. Record tra gli eletti. «Bisogna sempre fare un gioco di squadra e credo di averlo fatto fino in fondo. Ci sarà il tempo per le riflessioni e per metabolizzare questo momento. Di certo essere la candidata più votata di Genova oggi mi riempie di orgoglio e responsabilità. Sarò in Consiglio comunale lavorando al meglio per la nostra Genova».

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In entrambe le città dove si torna alle urne, Taranto e Matera, il centrosinistra è in leggero vantaggio. In Puglia, il candidato di Pd e Avs, Pietro Bitetti (37,39%), se la vedrà con Francesco Tacente (26,14%), sostenuto dalla Lega (che si è presentata come “Prima Taranto”) e altre sei liste civiche centriste. L’uomo di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati, Luca Lazzaro, si è invece fermato al 19,4. Il primo, tra due settimane, potrebbe contare sul sostegno dei 5 Stelle, che al primo turno hanno corso da soli ottenendo il 10,91. I nodi saranno sciolti venerdì sera, quando i grillini si riuniranno in assemblea per decidere come e se posizionarsi.

«Abbiamo evidentemente stravolto un po’ le aspettative di qualcuno che pensava di chiuderla pure al primo turno. Adesso c’è un secondo turno. Si poteva chiudere al primo, se solo avessero dato fiducia alla nostra candidata (Annagrazia Angolano, ndr), però pazienza. Avevamo chiesto una sorta di discontinuità su alcune candidature, di dire no al trasformismo, di rinnovare la classe politica», ha spiegato il coordinatore regionale pugliese, Leonardo Donno. Bitetti porge la mano: «Sono disponibile a dialogare da subito. Del resto, il campo largo del centrosinistra, di recente, in Provincia ha vinto con Gianfranco Palmisano e, in Italia, ha prevalso in molte altre città chiamate al voto».

Dall’altra parte del campo, Tacente guarda con attenzione alla restante fetta di centrodestra che non lo ha sostenuto, pungolando la sinistra: «Dall’altra parte c’è chi è in politica da 25 anni e non può parlare certo di discontinuità. Noi siamo la vera novità, vogliamo aprire una nuova stagione per Taranto». In Basilicata, invece, sarà sfida a due tra il centrosinistra (senza M5S, che si è presentato da solo prendendo l’8,33%) che appoggia Roberto Cifarelli (43,52% al primo turno) e il centrodestra (senza Lega, che non ha presentato la sua lista) che appoggia Antonio Nicoletti (36,98%). I grillini, per voce del proprio candidato sindaco Domenico Bennardi, hanno già fatto sapere che resteranno all’opposizione: «I risultati ci consegnano un verdetto chiaro: il nostro progetto politico non ha fatto breccia. Ora ci attende un compito diverso, ma non meno importante: esercitare un’opposizione vigile, dura quando serve, ma sempre orientata a costruire soluzioni e tenere alto il confronto democratico. Saremo presenti, attenti, coerenti».

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Fratelli d’Italia e Forza Italia credono al ribaltone. «È arrivato il momento del cambio di passo, che darà un volto nuovo a una straordinaria comunità. Davanti a noi ci sono quindici giorni decisivi, in cui daremo il massimo per continuare a crescere, per stare fra la gente e portare Nicoletti alla vittoria. Io sarò ancora qui al vostro fianco», ha commentato l’azzurra Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali. A spostare gli equilibri potrebbero essere i voti al primo confluiti su due candidati puramente civici che, sommati, valgono l’11%. Piccola postilla: nei 32 Comuni sopra i 15mila abitanti al voto (15 sindaci uscenti di centrosinistra, undici civici e sei di centrodestra), il centrosinistra ha eletto nove sindaci al primo turno e il centrodestra quattro. I civici hanno prevalso in sette città. Al ballottaggio in campo undici candidati di centrodestra, nove progressisti e quattro civici. 

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