Il Teatro Parenti di Milano blindato dalla presenza delle forze dell'ordine, anche nelle strade circostanti, per garantire la sicurezza della manifestazione 'Due popoli, due Stati, un destino' organizzata da Italia Viva e Azione. Una decina di persone in rappresentanza di varie associazioni ha esposto lo striscione 'Calenda non è mio amico' accanto alla bandiera di Israele.
La constazione, organizzata dall'associazione Free 4 Future, ha trovato l'appoggio della Brigata Ebraica col suo presidente Davide Romano e della associazione milanese pro-Istraele guidata da Alessandro Litta Modignani. "Calenda dovrebbe prima tutto mettersi d'accordo con se stesso, vuole recitare troppe parti in commedia - afferma Litta Modignani -. Dice che è con Israele ma vuole mettere le sanzioni". Secondo il direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano "non si può paragonare Netanyahu ad Hamas. Calenda purtroppo continua a sbagliare secondo noi. Netanyahu è un leader democraticamente eletto. Dare sanzioni a Israele vuol dire dargli un'arma per andare in campagna elettorale e vincere una seconda volta. E' questo che vuole Calenda?".
La sinistra riesce a spaccarsi anche sulla piazza per Gaza
Per la manifestazione della sinistra-quasi-unita per Gaza c’è una data, il 7 giugno, e poi una marea di chi...La manifestazione "non è fatta contro un popolo, ma per far dialogare, e cerca di tenere lontano tutte le intolleranze e gli estremismi", ha spiegato dal canto suo Calenda. Gli estremismi "di chi pensa che si possa fare una grande Palestina dalla Giordania al mare, cacciando in mare gli israeliani. Gli estremismi di chi pensa che si possa raggiungere qualcosa, bombardando Gaza e bloccando gli aiuti umanitari. Gli estremismi di chi ritiene che ci sia una giustificazione di ciò che fa Hamas. Tutta questa iniziativa che abbiamo fatto è per sentire delle prospettive. Che sono prospettive di comprensione dei cittadini". Polemico invece il commento sulla manifestazione di piazza di sabato a Roma, organizzata da Pd, M5s e Avs e non unitaria. "La prima cosa che abbiamo proposta è una cosa molto semplice: dire che quella manifestazione in quella piazza non era aperta a chi chiedeva e la distruzione dello stato di Israele, a chi urla dalla Giordania al mare e a chi compie atti contro i cittadini israeliani, in quanto cittadini israeliani". "Una cosa - ha poi concluso Calenda - è avercela con il governo Netanyahu, e io ce l'ho molto con Netanyahu, altra è avercela con un popolo. La Schlein lo avrebbe fatto, ma Il Movimento 5 Stelle e Avs vogliono avere tutta per loro questa discussione e lo trovo un po' avvilente. Abbiamo avuto proteste dei ProPal, abbiamo avuto proteste di chi ritiene che non è legittimo dire che Netanyahu si deve fermare: protestino. Io sono un liberale e intolleranze non le accettiamo".
Nella notte sui muri e sui marciapiedi davanti al teatro sono comparse le scritte "Israele terrorista". "Perché mai dovevamo aspettarcele?", si chiede la direttrice Andree Ruth Shammah. "L'iniziativa lanciata da Renzi e Calenda, che hanno chiesto che fossero presenti in teatro sia bandiere israeliane sia palestinesi - spiega l'anima del Parenti - è un'iniziativa di comprensione ed equilibrata, di sinistra, non fatta da guerrafondai, ma ormai non si guarda più alla realtà delle cose, c'è una volontà di strumentalizzare la questione come se fossimo all'epoca delle Brigate Rosse, ma noi non siamo per le fazioni, si deve parlare e ragionare per evitare che si scateni l'odio".