L'obiettivo del quorum ai 5 referendum su Jobs Act e cittadinanza agli stranieri era una chimera? Nessun problema: basta abolire il quorum e tutto si aggiusta. Una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per abolire il quorum dai referendum abrogativi previsti dall'articolo 75 della Costituzione, pubblicata oggi sulla piattaforma di raccolta firme del ministero di Giustizia, è stata depositata alla Corte di Cassazione lo scorso 5 giugno dal comitato "Basta quorum!" che è formato da cittadini.
"Oggi, continuare a mantenere il quorum significa abolire i referendum", spiegano i proponenti. Primo firmatario è Mario Staderini, protagonista della campagna che nel 2021 ha portato all'introduzione della firma digitale per sottoscrivere i referendum, oltre che coordinatore del ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo che nei prossimi mesi giudicherà il sistema elettorale italiano. Per inciso, a urne chiuse e flop confermato (al voto il 30% degli aventi diritto), anche Riccardo Magi, leader di +Europa, ha rilanciato sullo stesso tema, invocando un referendum per abolire il quorum. La sintesi? Se perdiamo... cambiamo le regole.
Tra i promotori della iniziativa spiccano anche Stephan Lausch e Alex Marini, attivisti storici delle associazioni di promozione dei diritti politici "Iniziativa per più democrazia" di Bolzano e "Più democrazia in Trentino", e da Lorenzo Mineo, tesoriere del movimento paneuropeo "Eumans". La proposta, formata da un solo articolo, chiede di eliminare il quorum previsto per i referendum abrogativi. Per l'approdo in Parlamento servono 50mila firme. I proponenti ricordano che alla piattaforma del ministero di Giustizia si accede tramite Spid, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi, a questo link.
"Il quorum è uno strumento dannoso per la democrazia - si legge in una nota del comitato - Disincentiva la partecipazione dei cittadini, trasforma l'astensione in un'arma strategica per le minoranze, elimina il dibattito e distorce la volontà popolare. È anche anacronistico, considerato che alle ultime elezioni europee, regionali e comunali hanno votato meno del 50% degli elettori aventi diritto. Il quorum è stato previsto 80 anni fa, quando l'affluenza era al 90% e chi non votava veniva sanzionato".