Il centrosinistra le prova tutte pur di salvare Alessandra Todde. L'Aula del Consiglio regionale ha infatti approvato, senza illustrazione e senza discussione, la mozione proposta come primo firmatario dal capogruppo del Pd Roberto Deriu, che dà mandato alla Regione di appellarsi nuovamente alla Consulta sul caso della decadenza della presidente di Regione.
Il ricorso alla Corte Costituzionale sarebbe il secondo dopo quello già promosso per conto della Regione dall'avvocatura e per cui è stata fissata una prima udienza per il 9 luglio. Tutto è nato dopo la sentenza del tribunale di Cagliari con cui è stato rigettato il ricorso della governatrice contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’appello, per irregolarità nelle spese per la campagna elettorale delle elezioni regionali 2024.
"Todde ora deve lasciare": Sardegna, tam tam impazzito
Altissima tensione in Sardegna. Lo spettro della decadenza della presidente della Regione, Alessandra Todde, sta condizi...Un colpo di mano non andato giù a Fratelli d'Italia. "Con un blitz disdicevole, la maggioranza ha approvato l'ennesima mozione che prevede un nuovo ricorso alla Corte costituzionale, prendendo spunto dalla sentenza di primo grado relativa alla decadenza della presidente Todde - tuona in una nota Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale -. Il gruppo di Fratelli d'Italia non ha partecipato né alla discussione né al voto perché, pur avendo umana compassione per la disperazione del Campo largo e della stessa presidente, non è disposto ad accettare che le Istituzioni vengano utilizzate a proprio uso e consumo solo per conservare le poltrone".
E ancora: "È lecito chiedersi se lo stesso ricorso sarebbe stato proposto qualora il Tribunale avesse accolto le istanze della presidente Todde i ricorsi alla Corte Costituzionale sono una cosa seria e non è accettabile che l'immagine e la credibilità della Sardegna e del Consiglio regionale possano essere compromessi, peraltro a spese dei sardi, per i capricci di una Presidente che non si rassegna ad accettare le decisioni degli organi giudiziari".