Eccoci ad "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. E oggi, venerdì 25 luglio, "soltanto due giornali, quelli che chiudono più tardi, prendono la scena più divertente della nottata italiana: Donald Trump che va alla sede della Fed, accanto a lui Jerome Powell, e gli presenta i conti. Cioè Trump chiede conto a Powell delle mega-spese della ristrutturazione della sede della Fed. Dunque Trump chiede di abbassare i tassi con tanto di bottarella sulla schiena, pat-pat", premette Capezzone.
"Meno divertente la situazione in Medio Oriente - riprende il direttore -: dalla Sardegna gli Usa con Witkoff ritirano la delegazione e dicono che Hamas non sta ai patti. Si tratta forse di una delle prime circostanze in cui almeno un pezzo della comunità internazionale esercita pressioni su Hamas e non solo su Israele, cosa che a mio avviso sarebbe particolarmente utile", sottolinea. Ma per ovvie ragioni, "la magna-pars della rassegna è però dedicata alla faccenda politica e giustizia, in particolare alle Marche - ricorda Capezzone -. La cosa peggiore della giornata? Umanamente e politicamente è la pessima intervista che Matteo Ricci rilascia a Repubblica, in cui prova a buttare la colpa sui suoi collaboratori, sulla destra cattiva. Non una grande prova", picchia duro Capezzone.
"Per il resto Ricci dice al M5s che non accetta lezioni e che va avanti. E qui i giornali si dividono: ci sono quelli pessimisti sulla possibilità che i grillini appoggino Ricci - Avvenire, in un acerta misura Repubblica e La Verità -, mentre sembrano più possibilisti il Corsera e Il Foglio. Poi c'è l'enigma del Fatto Quotidiano: in pagina ha un pezzo mezzo mezzo, Marco Travaglio dice poveri grillini che alla fine comunque vada pagheranno il conto ma, nei commenti, Marco Lillo dice che bisogna buttare via sia Sala che Ricci. Si sarebbe detto ai tempi del vecchio Totocalcio 1x2, si gioca la tripla", conclude Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti.