Giorgia Meloni scende in campo: "Il paradosso delle Marche"

lunedì 4 agosto 2025
Giorgia Meloni scende in campo: "Il paradosso delle Marche"
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Giorgia Meloni nelle Marche. Nella mattinata di lunedì 4 agosto la Regione ha ospitato all'Auditorium Orfeo Tamburi della Mole Vanvitelliana di Ancona l'incontro istituzionale di presentazione degli interventi del governo per lo sviluppo delle Marche. Tra i presenti la presidente del Consiglio dei ministri, il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, e il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Interverrà anche il governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

Questa regione "dal mio punto di vista è strategica" perché "nel suo complesso è un territorio che si è caratterizzato per essere particolarmente dinamico, una regione a fortissima vocazione manifatturiera ed esportatrice, che trae forza vigore dal suo tessuto produttivo, fatto in gran parte da piccole e medie imprese - ha esordito il premier -. I marchigiani, le aziende marchigiane sono conosciute in Italia e nel mondo per l’eccellenza, la qualità dei loro prodotti. In buona sostanza senza le Marche il Made in Italy, in Italia e nel mondo, non sarebbe quello che noi conosciamo, perché in questo territorio in questo territorio si realizzano prodotti per mercati internazionali, in particolare nei settori calzature, moda, arredamento, meccanica".

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"È impossibile copiare un prodotto del made in Italy" ha aggiunto "questa vale anche per un territorio come le Marche. Come possiamo aiutare questi territori a fare di più e meglio? Andare al cuore dei problemi strutturali che per diversi anni - è la frecciata al centrosinistra - non sono mai stati affrontati a partire dal deficit infrastrutturale". 

Per la leader di Fratelli d'Italia si tratta di una questione centrale. Il motivo è chiaro: "È una Regione che vive un paradosso incredibile, quello di trovarsi centro dell'Italia ma di essere allo stesso tempo una regione difficilmente raggiungibile. E quando un territorio non ha le infrastrutture di cui ha bisogno non è messo nelle condizioni di competere ad armi pari ed esprimere al massimo il suo valore". E ancora: "In Italia esiste un divario tra la costa adriatica e la costa tirrenica che va sanato e ricostruito".

Ecco allora che l'esecutivo ha scelto "di dare a questo territorio una opportunità in più: il Consiglio dei ministri di oggi approverà la norma che consente di allargare la zona economica sociale anche alla Regione Marche e alla Regione Umbria". Quello delle zone economiche speciale è un "meccanismo che permette di completare il disegno che abbiamo avviato lo scorso anno e che si è rivelato particolarmente vincente: dall’entrata in vigore della Zes unica, cioè dal 1 gennaio 2024, ad oggi sono state già rilasciate oltre 700 autorizzazioni uniche che hanno sbloccato investimenti strategici imponenti e, secondo i dati di The House Ambrosetti che sono state ricordate qualche giorno fa dal presidente di Confindustria, Orsini" hanno permesso un "giro d’affari diretto, indiretto e indotto generato dagli investimenti di 26,7 miliardi di euro, cioè un moltiplicatore di 2,6".

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