"C'è un Giuseppe Conte che si sposta di lato e dice 'problema di Salvini, io non ero presidente del Consiglio, di fatto non condividevo le politiche sull'immigrazione perché le faceva Salvini'. E c'è Giorgia Meloni, che è una leader vera, che dice: 'io ho condiviso ogni passaggio di questa vicenda, mi assumo la responsabilità politica delle scelte del governo sul caso Almasri insieme ai miei ministri'. Così Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo, commentando il caso Almasri nel corso di Agorá Estate su Rai3. "Questa è la differenza tra una leader che è a capo di un governo coeso, di una maggioranza compatta e ha il coraggio politico delle sue scelte e un mezzo leader che invece scappa di fronte alle sue responsabilità lasciando i suoi vecchi alleati alla mercé della giustizia", ha concluso.
Il ragionamento di Carlo Fidanza non fa una piega. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni critica con veemenza la richiesta del Tribunale dei Ministri, che chiede -solo per lei - l'archiviazione sul caso Almasri. Ma prende le difese dei suoi ministri - Nordio e Piantedosi - e di Alfredo Mantovano. Questo proprio a rimarcare la compattezza del governo, soprattutto di fronte ad azioni giudiziarie di questo tipo. "Il mio governo è coeso, non sono premier a mia insaputa, è assurdo processarli”, le parole dalla leader di FdI. Insomma, siamo distanti anni luce dal comportamento di Giuseppe Conte che, a suo tempo, scaricò tutta la responsabilità sul caso Open Arms a Matteo Salvini, l'unico componente del governo giallo-verde processato per la politica migratoria condotta dal Conte I. "Giorgia Meloni guida un Governo forte, autorevole e compatto. Nonostante le avversità e gli attacchi, difende e guida la sua squadra con coraggio, una dote che in molti non possiedono", ha spiegato l'account X di FdI poco dopo il post di Meloni. "C’è chi scappa rinnegando l’operato del suo governo e chi, invece, si schiera senza esitazione al fianco dei suoi ministri - il commento di FdI in un altro tweet -. È la differenza tra improvvisazione e leadership. Conte, anche questa volta hai avuto modo di imparare".
Giorgia #Meloni guida un Governo forte, autorevole e compatto. Nonostante le avversità e gli attacchi, difende e guida la sua squadra con coraggio — una dote che in molti non possiedono. pic.twitter.com/iETFXAkXHE
— Fratelli d'Italia (@FratellidItalia) August 4, 2025
I giornaloni di orientamento progressista così come la sinistra, com'era prevedibile, si sono scatenati e hanno ribaltato la situazione. Secondo Boccia, per esempio, è Meloni che attacca i giudici. "Meloni fa solo pasticci, è allergica al controllo democratico", ha sostenuto intervistato da Repubblica. "Giorgia Meloni rivendica di aver liberato un torturatore e uno stupratore", questo il "pensiero" del senatore del Pd Valter Verini ospitato sulle pagine de La Stampa.
Altra musica, almeno per una volta, sul Foglio. "La pazzia di una giustizia che processa pure il segreto di Stato - si legge sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa -. Secondo i giudici i ministri avrebbero rafforzato un 'programma criminoso' legato al rimpatrio forzato di un cittadino egiziano. Meloni no, perché non sarebbe stata preventivamente informata. Ma soprattutto perché segna un nuovo passaggio nell’esondazione giudiziaria: dopo l’ambiente, l’industria, l’urbanistica, ora la magistratura mette sotto accusa decisioni legate alla sicurezza nazionale e ai segreti di stato". Così si finisce per minare "la distinzione fra responsabilità politica e responsabilità penale. Se ogni scelta di governo può essere riletta come potenziale illecito; se persino il funzionamento dell’intelligence viene messo sotto accusa, allora non è solo un governo a essere processato. E’ l’idea stessa di governabilità che si incrina. E con essa, l’equilibrio tra i poteri", conclude Il Foglio.
C’è chi scappa rinnegando l’operato del suo governo e chi, invece, si schiera senza esitazione al fianco dei suoi ministri.
— Fratelli d'Italia (@FratellidItalia) August 5, 2025
È la differenza tra improvvisazione e leadership. Conte, anche questa volta hai avuto modo di imparare. pic.twitter.com/OzukAe7dke