L’attenzione sul caso Almasri ora si sposta alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera che dovrà vagliare le posizioni dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano. «Entro la fine di settembre sarà pronta la relazione per l’Aula, si terranno almeno cinque sedute, inviteremo infine gli interessati a fornire i loro chiarimenti», ha detto il Presidente dell’organismo Devis Dori, deputato di Avs.
Ieri si è svolto l’ufficio di presidenza, in cui è stata deliberata la sospensione dei termini entro i quali il provvedimento deve essere portato in Aula. Da quando infatti arriva la richiesta di pronunciamento su un determinato caso, la giunta ha 30 giorni di tempo per svolgere l’istruttoria, esprimere il parere e poi portarlo in Aula. I documenti sono arrivati all’organismo martedì, praticamente il giorno prima la chiusura della Camera per la pausa estiva. Da qui la sospensione, come prassi consolidata.
Ora, il termine dei 30 giorni decorrerà dal rientro effettivo, previsto per il 10 di settembre. Dunque, i 21 commissari avranno più tempo per esaminare le circa 1.300 pagine di documenti, raccolte in tre faldoni, secretati. «Un fascicolo corposo - dice Ylenja Lucaselli, deputata di Fratelli d’Italia e componente della Giunta -, lo studieremo e così arriveremo a settembre con le idee chiare anche sulle eventuali audizioni da proporre». Sulle figure da audire, poi, si pronuncerà l’ufficio di presidenza. In ogni caso, andando in fondo è facilissimo prevedere come la richiesta di autorizzazione a procedere contro i componenti del governo sarà rigettata. Il centrodestra, infatti, prevale sulle opposizioni per 13 a 8: 6 componenti sono di Fratelli d'Italia; 3 della Lega; 3 di Forza Italia e uno di Noi Moderati. Ne fanno inoltre parte 4 componenti del Pd; 3 del Movimento 5 Stelle.
Sia la giunta che l’Aula si esprimeranno con tre votazioni distinte (palese in giunta, segreto in assemblea) per ciascuna delle figure per cui è stata chiesta dal Tribunale dei Ministri l’autorizzazione a procedere. Secondo alcune previsioni, l’assemblea potrebbe essere chiamata a pronunciarsi intorno al 4 ottobre. La giornata di ieri, però, è stata contrassegnata da una polemica anche per quanto riguarda le tempistiche con cui il Tribunale dei Ministri ha fornito le carte alla giunta.
Almasri, il piano di Giorgia Meloni: la sfida in aula e i punti deboli nelle carte
Ora che la bomba Almasri è deflagrata, il governo pensa alle contromisure. A ottobre il presidente del Consiglio,...Alcuni retroscena, infatti, hanno rivelato di qualche malumore nell’esecutivo sul tema. Secondo questi rumors, a monte ci sarebbe la Procura di Roma, che avrebbe tenuto ferme le carte. Questa ricostruzione è stata respinta con fermezza dal Procuratore Francesco Lo Voi. «Qualcuno va dicendo che ho inviato in ritardo gli atti del Tribunale dei Ministri sul caso Almasri alla Camera sostenendo che li avrei ricevuti l’1 agosto - ha detto -. A parte il fatto che gli atti andavano letti, rimessi in ordine, corredati da alcuni provvedimenti necessari per eseguire le decisioni del Tribunale dei Ministri e interamente fotocopiati, il tempo impiegato è stato minimo e cioè dal 4 agosto, giorno di arrivo degli atti in procura, al 5 agosto, giorno di arrivo degli atti alla Camera. Se ventiquattro ore vi sembrano troppe...».