Altro che alleati in tutte le regioni: nel centrosinistra finisce a insulti. E l'immagine di quanto le opposizioni siano spaccate su tutto e unite (forse) solo dall'opportunità di battere il centrodestra alle urne la rende alla perfezione la terza e ultima giornata del Forum di Cernobbio.
"L'unica cosa peggiore del populismo è il cretinismo. Bonelli&Co. rappresentano la garanzia di una vittoria perpetua della Meloni. Tra proposte di requisizione delle case sfitte e sostegno agli antagonisti che aggrediscono la polizia": sono le clamorose parole con cui Carlo Calenda, leader di Azione, stronca il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e, seppure non citati direttamente, il suo sodale Nicola Fratoianni e le frange più sinistre del Partito democratico.
Qualche minuto prima, Bonelli, in collegamento con l'agenzia Adnkronos al Forum Teha di Cernobbio, aveva provocato Calenda: "Ha fatto una scelta di campo: oggi Calenda sedeva al panel delle opposizioni a Cernobbio, ma nel suo intervento ha detto che il governo ha fatto bene, probabilmente doveva stare al 'panel' della maggioranza". "Non penso che non ci sia uno spazio per il terzo polo, e molti degli elettori ed elettrici di Calenda non lo seguiranno - ha poi aggiunto il leader di Europa Verde -. Noi ci candidiamo a vincere e siamo nella condizione di farlo", conclude.
C'è da dire che se il televoto tra manager e imprenditori riuniti a Cernobbio ha approvato le misure economiche del governo Meloni con un giudizio positivo che ha raggiunto addirittura l'80%, Bonelli dal canto suo propone misure che definire sterili e limitate è dir poco. Se il centrosinistra vincerà le prossime elezioni politiche, spiega, il deputato di Avs, "faremo quello che, non un pericoloso estremista che si chiama Mario Draghi ha fatto e che è stato sabotato dal governo della destra: tassare gli extra profitti per ridistribuire ricchezza, investendo nella sanità pubblica, nella crisi climatica e nel trasporto pubblico: non c'è nessun comportamento ostile sulle banche, ma devono rendersi conto che l’Italia è in profonda crisi sociale nascosta dalla propaganda della Meloni, difendere le banche nel libero mercato è una cosa, redistribuire la ricchezza che le banche hanno accumulato è assolutamente necessario, una cosa su cui nel centrosinistra siamo d'accordo perché negli ultimi tre anni hanno raccolto extraprofitti per 120 miliardi".