Elly Schlein dice che l’Italia ha tradito la sua storia diplomatica, non so a cosa si riferisca la segretaria del Pd, ma so che la strategia di Meloni per il Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente è perfettamente dentro la tradizione.
A Schlein devono avere raccontato una versione terzomondista e naturalmente antiamericana della nostra politica estera che non è mai esistita. La Democrazia Cristiana, perfino quando coltivò il progetto del compromesso storico con il Partito Comunista, parlava regolarmente con la Casa Bianca (che lo osteggiava in ogni modo); l’Eni di Enrico Mattei fu l’alfiere della nostra politica estera in Africa e in Medio Oriente, esattamente come nel presente e non dovrebbe essere sfuggito a Schlein un grande progetto del governo chiamato Piano Mattei. Ciò che è discontinuo e pericoloso è invece l’idea di partito che ha la Schlein, una sorta di movimento permanente che in Parlamento non conclude niente e cerca la spallata al governo nella piazza e da ultimo anche in mare. Ieri Giorgia Meloni dalle Nazioni Unite ha ricordato all’opposizione che la guerra è una realtà e non la propaganda di Landini e soci, che puntare al caos agitando la bandiera palestinese, sperando di “mettere in mezzo” l’Italia tra Hamas e Israele è una follia.
Georges Clemenceau, uno degli artefici del trattato di Versailles del 1919, diceva che la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai generali, figuriamoci cosa può accadere se il conflitto finisce nelle mani delle sagome che stanno solcando il Mediterraneo. Quello che non ha capito l’opposizione è che in Medio Oriente si combatte, a Gaza l’esercito israeliano sta dando la caccia alle cellule di Hamas, mentre su Eilat (in Israele) ieri si è abbattuto un missile lanciato dagli Houthi. Il fatto che la Difesa abbia inviato una fregata nell’area, non autorizza la sinistra a pensare che i servitori della nostra Marina possano entrare in guerra per difendere le loro idiozie. Il conflitto della Flotilla non è degli italiani. Meloni dal Palazzo di Vetro sta dicendo a Schlein e a Conte, a Bonelli e a Fratoianni, di finirla di scherzare col fuoco, perché saranno loro a bruciarsi le mani.