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Puglia, il candidato di Conte e l'orrore sull'11 settembre

di Fabio Rubinisabato 25 ottobre 2025
Puglia, il candidato di Conte e l'orrore sull'11 settembre

4' di lettura

In Puglia monta l’indignazione del centrodestra per la candidatura di Bassam Jarban, il palestinese-barese con la kefiah, che correrà in sostegno ad Antonio Decaro alle regionali in Puglia, nella lista del Movimento Cinquestelle. Indicato da Rifondazione Comunista per sancire il patto elettorale con Giuseppe Conte, Bassem vanta sulle sue pagine social una vera e propria galleria degli orrori. Galleria che comprende tutto l’armamentario pro-Pal che ci siamo dovuti sorbire in questi mesi. Si va dalla beatificazione di Francesca Albanese («Questa donna meriterebbe il Nobel per la pace», scrive Bassem), alla glorificazione della Flotilla. Immancabili le immagini delle dottoresse che gettano nel cestino i medicinali prodotti in Israele e naturalmemte foto e video delle varie manifestazioni cui il candidato di Decaro ha partecipato con trasporto, urlando «Palestina libera dal fiume al mare».

Frase che - ormai tutti sanno- è la versione edulcorata della volontà di cancellare lo Stato di Israele dalla faccia della terra. Poi ci sono gli insulti agli esponenti di centrodestra. Nel mirino del barese ci sono il vicepresidente della Commissione europea Fitto e l’eurodeputata di Fratelli d’Italia Elena Donazzan etichettata come «mostro» e come «sio...nazista, fascista di m...». Capitolo a parte merita la passione viscerale che Bassam Jarban nutre per la kefiah, negli anni diventato il simbolo pro-Pal per antonomasia. Bassam la piazza dappertutto: in un video si vede lui che la avvolge al collo di Michele Emiliano subito dopo l’annuncio del governatore uscente della Puglia dell’interruzione dei rapporti con Israele (Netanyahu non ci avrà dormito la notte...).

Più si aiutano i palestinesi e più loro diventano nazisti

Se non la trovate in libreria oppure online, qualche copia del Mein Kampf di Adolf Hitler è ancora disponibile, b...

A dare noia, però, è l’uso dissacratorio che Bassam fa di questo indumento. In uno si vede San Nicola (patrono di Bari, ndr) rappresentato come un migrante che deve ottener eun permesso di soggiorno. I più forti però sono quelli che rappresentano Gesù in croce con alle spalle una bandiera palestinese e avvolta alla vita la kefiah; poi c’è la Madonna che indossa la kefiah e tiene in braccio Gesù bambino, con la scritta «Non c’è Natale a Betlemme»: in un altra l’indumento pro-Pal lo indossa il Bambin Gesù con accanto Maria e Giuseppe.

Scavando abbiamo trovato anche un post che risale all’11 settembre 2017, sedici anni dopo il terribile attentato islamico alle Torri Gemelle di New York. Bassem per quell’anniversario posta sulla sua bacheca di Facebook una foto con le Torri in fiamme, ma a far accapponare la pelle è il commento a corredo: «Adesso è tutto chiaro... chi è stato e chi ha progettato e a chi ha giovato... morte ai bastardi sionisti». Sì, avete capito bene: per questo signore l’attentato dell’11 settembre non sarebbe stato progettato e portato a termine da Al Qaeda e da Osama Bin Laden, bensì dagli ebrei. Roba da far impallidire anche il più incallito dei cospirazionisti.

Questo signore è candidato a sostegno di Antonio Decaro, ex sindaco di Bari e presidente dell’Anci, che di certo è lontano anni luce da queste cose.
Sulla candidatura di Bassam si è scatenata soprattutto la Lega. L’europarlamentare Anna Maria Cisint, da sempre impegnata nella battaglia contro l’islamizzazione dell’Occidente, rivolge una «piena condanna a quella che è l’ennesima candidatura in sfregio alle nostre radici giudeo-cristiane, ma anche l’ennesimo, inquietante e ormai neanche nascosto legame fra cerca sinistra, come il Movimento Cinquestelle e il fondamentalismo islamista. La sinistra - attacca Cisint - per ideologia e in cambio di un pugno di voti, si svende ai simpatizzanti di Hamas, come Hannoun, soggeto che deve essere espulso. Ci aspettiamo- chiosa la leghista- anche una ferma condanna da parte dei vertici della sinistra, da Conte e Schlein al duo Fratoianni-Bonelli e l’esclusione dalle liste dei Cinquestelle di Bassem».

Anche il deputato pugliese Rossano Sasso critica la candidatura di Bassam: «Le immagini religiose rasentano la blasfemia- tuona il leghista -. Antonio Decaro non prova alcun imbarazzo a tenere in liusta uno che offende la fede cristiana, insulta la Madonna, attacca gli ebrei, la senatrice Segre e persino i suoi stessi alleati come Renzi? Forse no». Poi l’attacco alla sinistra: «Ormai è evidente: si oppongono a ogni nostra battaglia contro l’estremismo islamico perché poi candidano questi personaggi. Non è tollerabile». Sinistra e grillini, però, ci hanno abituato a questo tipo di candidature. È dei giorni scorsi quella di un’altra pro-Pal candidata a sostegno del Cinquestelle Roberto Fico in Campagna. Si tratta di Souzan Fatayer, in lista con Avs che nei giorni ha postato un video nel quale parla l’ambasciatore israeliano in Italia.

Il video riporta anche un commento che dice: «Le parole di questo ebreo fanno rimpiangere l’incompleta missione di Hitler». Sgamata dal Tempo, la Fatayer se l’è cavata con un «ho commesso una disattenzione». Tesi alla quale Bonelli e Fratoianni, sempre attenti a fustigare chiunque, hanno creduto senza batter ciglio. Andando più indietro, in Calabria c’era stata la candidatura swempre tra i Cinquestelle di Donatella Di Cesare, la prof che nel celebrare la morta della brigatista rossa Barbara Balzerani, scriveva: «La tua rivoluzione è stata anche la mia, le vie diverse non cancellano le idee, con malinconia un addio alla compagna Luna».