Elly Schlein non si rimangia nulla. Dopo aver infangato il governo e Giorgia Meloni ad Amsterdam davanti al Pse parlando di "democrazia a rischio" quando governa la destra, ecco che nel salottino di che tempo che fa di Fabio Fazio rincara la dose con tesi a dir poco discutibili: ""La violenza dell'attacco" di Meloni "dimostra che abbiamo ragione, non si è mai visto una presidente del Consiglio che passa più tempo ad attaccare le opposizioni, i sindacalisti, i giornalisti, i giudici che non a governare e occuparsi delle liste d'attesa nella sanità e dei salari".
Poi, dimenticando la distanza siderale che separa il suo Pd da Fdi vaneggia di numeri e sondaggi: "Quando sono arrivata il Pd era al 14% nei sondaggi, era dietro M5s; alle europee abbiamo raggiunto il 24%, nessun partito in Europa è cresciuto di 10 punti percentuali". All'obiezione che la sua linea sia troppo a sinistra, Schlein ha replicato: "Fazio, lo chieda agli elettori, facciamo battaglie sul salario minimo che anche elettori di Meloni vogliono. Siamo tornati in mezzo alla gente, siamo tornati a parlare il linguaggio delle gente".
"Se qualcuno - ha poi aggiunto - ha nostalgia di quando il Pd governava con un pezzo della destra ha sbagliato, il mio mandato è costruire una coalizione progressista, da realizzare insieme su una piattaforma basata su sanità, scuola, lavoro e diritti". Infine critica la manovra ma con scarse argomentazioni, dimenticando che il governo è stato promosso per la tenuta dei conti pubblici dalle agenzie di rating e anche dall'Europa: "La riduzione dell'Irpef “è un altro elemento della propaganda di questo Governo. C’è una riduzione di quell’aliquota, lo sa quale sarà l’effetto? Così daranno 30 euro in più all’anno a chi prende 30.000 euro all’anno e 440 euro in più all’anno a chi prende fino a 199.000 euro all’anno; quindi, è un altro regalo a chi sta meglio, anziché sostenere il ceto medio in difficoltà si fa un’operazione che aiuta di più chi è già più ricco". Insomma, nello spazio di pochi minuti la Schlein ha realizzato ben tre autogol.