L’argomento “patrimoniale” torna d’attualità nel salotto di Quarta Repubblica, programma d’approfondimento in onda tutti i lunedì alle 21.30 su Rete 4 e condotto da Nicola Porro.
Ospite in studio c’è l’esponente del Pd Lorenzo Pacini che dice: "Gli unici pericolosi per quanto mi riguarda sono i miliardari, perché mettono in discussione il nostro sistema democratico, decidendo di fatto quali sono le nostre politiche pubbliche. Se oggi un lavoratore che guadagna 2mila, 3mila euro al mese viene massacrato di tasse e c'è un inferno di tasse in Italia è perché ci sono partiti come i vostri che stanno al governo che, invece, rendono l'Italia un paradiso fiscale per i miliardari".
Le patrimoniali ci sono già. E valgono oltre 45 miliardi
A rilanciare l’idea di una patrimoniale ci si è messo ieri Maurizio Landini. «Non volerla fare»...Poi, prosegue Pacini, c’è lo spunto: "20 anni fa l'uomo più ricco d'Italia possedeva 12 miliardi di euro. 20 anni dopo, cioè oggi, l'uomo più ricco d'Italia possiede 40 miliardi di euro. Triplicato. In questi 20 anni cos'è che non è triplicato? Lo stipendio delle persone. Anzi, il costo della vita è aumentato, quindi lo stipendio è ancora più basso di milioni di lavoratori".
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Sempre Pacini, poi, specifica: "Qui l'unico problema è che non si tassano i ricchi, non si tassa quell'uno per cento della popolazione che possiede un quinto della ricchezza o quel 5 per cento della popolazione che possiede il 40 per cento della ricchezza. Quindi da un lato abbiamo il 90 per cento degli italiani e dall'altro 1 per cento, 5 per cento che possiede metà della ricchezza del paese. Allora vogliamo dirlo che serve a un certo punto un contributo di solidarietà, una tassa, qualcosa che serva per ridistribuire questa ricchezza, perché nel frattempo il 90 per cento degli italiani fa fatica a fare la spesa, a pagare un affitto".
Capezzone, "come in un film horror": chi ritorna all'improvviso
"Non c'è un unico centro ma diverse questioni da seguire", avverte Daniele Capezzone aprendo la sua...A queste accuse risponde Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo: "Noi dobbiamo metterci d'accordo su cosa vuol dire essere ricchi, perché noi siamo stati attaccati in questi giorni dall'opposizione con il ritornello per cui avremmo fatto una finanziaria che aiuta i ricchi. I ricchi sarebbero quelli che avrebbero un reddito lordo che arriva fino ai 50mila euro? Quindi tra i 2mila e 2mila e 500 euro, allora se il criterio che viene applicato per fare la patrimoniale è lo stesso, cioè sono ricchi quelli che hanno colpa di avere uno stipendio da 2mila o 2mila e 500 euro? Qui c'è da scappare".
"Dobbiamo metterci d'accordo su cosa voglia dire essere ricchi, perchè siamo stati attaccati sulla manovra per aver aiutato che ha un reddito di 50mila euro l'anno, se è così c'è da scappare."#Fidanza#patrimoniale #quartarepubblica pic.twitter.com/VkX6oQXRMD
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Fidanza, poi, attacca la patrimoniale: "Consideriamo la patrimoniale una proposta sempre verde, anzi direi sempre rossa, un vecchio riflesso condizionato della sinistra che ogni volta che si parla di tasse e di ricchezza, di patrimoni, ritorna fuori con questo vecchio argomento. Peraltro un argomento che tecnicamente non ha mai avuto la possibilità di essere realizzato, di trasformarsi in proposte e in leggi concrete. Ovunque se ne è parlato in realtà, ma è stato fatto e chi l'ha fatto nel resto del mondo è spesso tornato indietro, perché banalmente non funziona. È il solito riflesso ideologico che vuole criminalizzare la ricchezza, non tenendo in conto il fatto che in un mondo in cui i capitali si spostano con un click, alla fine chi finirebbe per pagare questa patrimoniale, non meglio definita e su soglie che si spostano a seconda di chi la propone, non sarebbero i ricconi, i miliardari, i paperoni, come si dice nella propaganda della sinistra, ma sarebbe il tanto odiato ceto medio, cioè chi ha una casa di proprietà, dei risparmi accantonati, delle somme investite".




