Nel giorno delle comunicazioni di Giorgia Meloni alla Camera in vista del Consiglio europeo, Elly Schlein sceglie, tanto per cambiare, l'attacco frontale. Il tono è duro, scomposto, il bersaglio ovviamente il premier, accusata di fare “cabaret” mentre gli italiani attraversano "un periodo sempre più difficile". Un’espressione che la segretaria del Pd rilancia dopo la replica ironica di Meloni alla sua precedente immagine del “frigorifero vuoto”, diventata ormai uno dei leitmotiv dello scontro tra governo e opposizione.
Schlein costruisce il suo intervento come un atto da accusa totale. Insomma, la consueta sceneggiata. Si pensi infatti che, in pieno clima natalizio, la segretaria del Pd sceglie anche di leggere in Aula una sorta di “letterina” indirizzata idealmente al presidente del Consiglio. "Presidente, gli italiani, mentre lei continua a fare cabaret, anche in quest'Aula, stanno attraversando un momento difficile e fanno i conti con una realtà che è sempre più dura", premette. Segue un elenco di liste d’attesa infinite per visite ed esami, di cittadini che rinunciano a curarsi, di stipendi che perdono potere d’acquisto mentre i prezzi dei beni alimentari continuano a salire. La consueta descrizione di un'Italia allo sbando, uno sfascio che però esiste soltanto nelle menti del fronte progressista. Un'intemerata, quella di Elly, che strappa più di un sorriso tra i banchi di maggioranza.
Nel mirino finiscono anche il salario minimo, bloccato secondo il Pd per milioni di lavoratori, il caro bollette, la perdita di competitività delle imprese e il calo della produzione industriale. Un quadro fosco, quello dipinto dalla segretaria dem, che culmina nell’accusa al governo di non aver fatto nulla sugli extraprofitti energetici e di ignorare parole come “precarietà” e “lavoro povero”. Il tutto, ovviamente, in barba agli indici occupazionali, in continua crescita
Non manca poi l’affondo politico sulla maggioranza. Schlein parla di un esecutivo diviso, sottolineando l’assenza di una risoluzione unitaria a sostegno delle comunicazioni della premier. Un’accusa che però suona ormai familiare: da tre anni l’opposizione denuncia spaccature interne al centrodestra che, al di là delle schermaglie verbali, non si sono mai tradotte in vere rotture o crisi parlamentari.
La leader del Pd attacca anche le priorità dell’esecutivo, accusato di concentrarsi sulla riforma del premierato invece che sui problemi quotidiani degli italiani, e definisce "una vergogna" l’ipotesi di intervenire sui costi già sostenuti da chi ha riscattato la laurea. "Dopo tre anni gli alibi sono finiti. Per voi la priorità è una riforma", quella del premierato, "che indebolirà il Parlamento e il presidente della Repubblica. Il governo deve risolvere i problemi degli italiani, non i suoi". Cala il sipario, in attesa della prossima sceneggiata a Montecitorio.




