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I politici si contano e trattano. Il Parlamento resta immobile

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La precarietà del Governo Berlusconi rallenta i lavori nelle Aule. Solo le Commissioni giustizia sono in moto

Roberto Amaglio
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Mentre i politici e i vertici di ogni partito stanno discutendo, begando e scambiandosi accuse reciproche sulla fedeltà e la lealtà politica dei rispettivi rappresentanti, da una settimana il Parlamento italiano ha riaperto i battenti dopo le roventi vacanze estive. Proprio per questa particolare situazione politica, con la maggioranza che non sa ancora se avrà i voti per andare avanti e tanto meno conosce quali saranno gli equilibri futuri della coalizione di centro destra, sta facendo sì che l'agenda dei lavori parlamentari resti per il momento alquanto scarna. Tabella di marcia – In queste settimane, infatti, il Parlamento cercherà di ratificare solo i provvedimenti urgenti che sono in procinto di scadere. In tal senso si parlerà del decreto 125 su Tirrenia, si approfondiranno le possibilità (cassate più volte dai Tar e dal Consiglio di Stato) di introdurre dei nuovi pedaggi autostradali e, soprattutto, si dovrà necessariamente prorogare il piano di rientro della sanità pugliese che, se non dovesse incassare questo via libera da Roma, incapperebbe in pesanti sanzioni pecuniarie. E il tempo stringe, visto che le due Camere dovranno licenziare il testo definitivo entro il 5 ottobre. Anche le commissioni sembrano ferme al palo. Per quanto riguarda quelle del Senato, l'unica che si sta muovendo è quella della giustizia, con i parlamentari che attendono di discutere gli emendamenti sul ddl anti-corruzione e che intanto cercano di trovare la quadratura del cerchio per proporre un nuovo Lodo-Alfano che rispetti le sentenze contrarie della Corte Costituzionale. A Montecitorio, invece, la commissione giustizia si sta concentrando sul processo breve: nonostante il premier Berlusconi abbia detto di voler stralciare il provvedimento dai 5 punti programmatici su cui chiederà la fiducia, la maggioranza ha comunque intenzione di portare avanti una legge che possa fissare un limite massimo alla durata dei contenziosi penali. Ipotesi rimpasto ? – Come detto, però, a tenere banco sono ancora le previsioni e le ipotesi sulla tenuta del terzo Governo Berlusconi. Se sabato il Premier ha partecipato alla festa della Destra di Storace affermando che alcuni centristi avrebbero appoggiato il governo e che era possibile l'entrata nelle file della maggioranza anche di alcuni esponenti del loro partito, oggi l'Udc ha sfidato il Premier per bocca del suo segretario Pierferdinando Casini. "Il Cavaliere nomini il ministro delle Attività produttive prima del 28 settembre (quando   è previsto l'intervento in aula alla Camera del premier). Lo sfido a fare prima di quella data anche il rimpasto di cui parla. Così sarà immune da ogni accusa di campagna acquisti", ha affermato Casini ai microfoni di Sky.

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