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Finanziamenti illeciti al Carroccio. Indagato Maroni

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Il ministro già ascoltato dai pm romani. Il ministro: "I 60 mila euro frutto di una consulenza legale"

Roberto Amaglio
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Una vicenda processuale rischia di abbattersi anche su Roberto Maroni, il ministro della Lega Nord indagato dalla procura di Milano (ora il fascicolo è passato per competenza territoriale a Roma) con l'accusa di aver intascato finanziamenti illeciti per il Carroccio. Un caso che è stato portato all'attenzione della stampa nonostante l'interrogatorio del ministro dell'Interno, avvenuto la scorsa settimana nella procura di Roma, sia stato coperto dal riserbo più assoluto. Capi d'accusa - Secondo l'impianto accusatorio, Roberto Maroni, nei suoi panni di avvocato, avrebbe intascato dalla Mythos circa 60 mila euro per una consulenza legale mai compiuta: da qui l'ipotesi che i manager della Mythos abbiano tentato di far arrivare nelle casse del Carroccio tale somma passando da Maroni. Da quanto si apprende, Roberto Maroni ha risposto a tutte le domande dei pm capitolini, confermando che i soldi ricevuti dalla società Mythos costituiscono il compenso per una attività legale. Il ministro avrebbe anche consegnato agli inquirenti della documentazioni scritte che rafforzerebbero la sua tesi. Ovviamente nella lista degli indagati c'è anche Franco Boselli, manager della Mythos.

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