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L'aria che tira, Massimo Galli lascia il collegamento: "Non perdo tempo con lei, si vergogni"

 Borgonovo e Galli

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Scontro in diretta da Myrta Merlino a L'aria che tira su La7, nella puntata di oggi 4 maggio tra Massimo Galli e il giornalista Francesco Borgonovo. A parlare per primo è l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano che difende AstraZeneca. "La probabilità di essere colpiti da un problema legato al vaccino AstraZeneca è alla pari o minore di quando si va in macchina in autostrada o si prende l'aspirina", spiega il professore. "Tutta la comunicazione, la campagna in negativo che ne è nata ha creato una leggenda metropolitana difficile da sfatare". A quel punto Borgonovo interviene con una frase che fa infuriare Galli: "Mi ha molto colpito la gentilezza con cui lei ha trattato il sindaco di Milano Beppe Sala, forse se fosse stato di un altro schieramento non sarebbe andata così", dice riferendosi agli assembramenti e alla festa in piazza Duomo dei tifosi dell'Inter per la vittoria dello scudetto".

 

 

L'infettivologo quindi sbotta: "La polemica con quelli come lei è sempre la stessa. Mi avete stancato, se devo avere questi livelli di contraddittorio evito di venire in tv". E ancora, attacca Galli: "Dovete per forza buttarla in politica. Non ho tempo da perdere con quelli come lei, ma dai ma su, si vergogni". Quindi lascia il collegamento e Borgonovo chiosa: "È costume parlare senza essere contraddetti perché io ho letto dichiarazioni sue molto dure su altri esponenti politici in passato".  

 

 

In una intevista a Il Giorno Galli aveva detto: "Sono un interista di terza generazione e non sarei andato in piazza a festeggiare, a prescindere". E ancora: "È evidente che non doveva succedere. Chiudere la piazza dalla mattina non era possibile, bisognava dichiarare in modo netto che manifestazioni di quel genere non erano permesse. Ma ormai è stato dato il messaggio politico di riaprire e tornare indietro è dura". Il professore è anche pessimista per il futuro: "Voglio vedere cosa succede a 28 giorni dal 26 aprile, data delle riaperture, sperando ardentemente che la progressione dei vaccini fermi quello che temo possa essere successo".

 

 

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