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Otto e mezzo, Corrado Formigli zittito da Giuli: "Ti faccio una obiezione". Green pass e vaccini, cortocircuito a sinistra

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"Io sono allibito". Corrado Formigli è in studio a Otto e mezzo insieme ad Alessandro Giuli, editorialista di Libero. Il conduttore di Piazzapulita, insieme a Gad Lerner in collegamento, conduce il processo ai No Green Pass ma soprattutto a Giorgia Meloni, colpevole di non aver allineato Fratelli d'Italia alle politiche del governo. 

 

 

 

 

 

 

"Abbiamo avuto 1.000 morti al giorno - ricorda Formigli -, e tutto questo è accaduto perché non avevo persone vaccinate. Oggi che riassaporiamo il piacere della libertà, il problema è garantire quelli che non si vaccinano? Ma sono già garantiti, perché gli si concede di farsi il tampone anziché vaccinarsi, anche perché non è pensabile fare i trattamenti sanitari obbligatori altrimenti saremmo in un Paese autoritario". 

 

 

 

 

 

 

 

Sul tavolo, come argomento per "rispondere" alla troppo numerosa fetta di No Green pass e No vax, c'è il tema dei tamponi gratuiti, pagati dalle aziende o direttamente dello Stato. Ma Formigli è decisamente contrario: "Io non solo sono per i tamponi a pagamento, lasciando una finestra. Li vogliamo lasciare gratuiti fino a novembre? Fino a dicembre? Poi li facciamo pagare, e secondo me anche di più e con quel di più che facciamo pagare a chi potrebbe vaccinarsi e non si vaccina ci finanziamo la sanità pubblica. Tu puoi continuare a non vaccinarti perché io sono vaccinato". 

 

 

 

 

 

 

Giuli, che pur favorevole all'obbligo vaccinale è l'unico in studio a evidenziare i paradossi di questa situazione, ribatte: "Ti faccio una obiezione di sinistra, io avrei fatto pagare i vaccini per fasce di reddito, non è meglio così?". "La cosa più di sinistra che puoi fare - conclude Formigli - è vaccinarsi tutti e pensare al bene comune". "Ma tu non hai risposto", gli fa notare ancora Giuli. E la Gruber cambia discorso.

 

 

 

 

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