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Lucio Caracciolo "vicino a Putin". La sconvolgente accusa che imbarazza la sinistra

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Si è mosso addirittura Enrico Letta per difendere Lucio Caracciolo, il direttore di Limes finito nella lista di proscrizione del collega Gianni Riotta, quella dei "giornalisti filo-russi" in Italia. "Da anni faccio parte del comitato scientifico di Limes. Ne sono orgoglioso", ha twittato il segretario del Pd. A conferma di come ormai una certa "caccia al putiniano" sia diventato tema politico centrale nel dibattito di casa nostra, parallelo alla guerra in Ucraina. Caracciolo come Alessandro Orsini, il professore che per le sue opinioni a Piazzapulita prima e a CartaBianca poi è diventato oggetto di una campagna durissima in Rai contro gli "opinionisti pagati". Colpa delle sue opinioni, più che del suo cachet.

Caracciolo da 46 giorni è invece ospite fisso di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. Nessuno aveva mai avuto il coraggio di contestare né i suoi punti di vista, sempre sobri, né tantomeno le modalità in cui li esprime. Mai sopra le righe, mai una concessione alla rissa verbale, sempre misurato e attento ad ascoltare gli altri, come nel dibattito (a tratti surreale) con la giornalista russa Olga Kurlaeva, lei sì a fianco di Putin senza se e senza ma. Talmente schierata da interrompere a ripetizione Caracciolo e mettere in difficoltà la Gruber.

Eppure, per Riotta, il filo-russo è proprio Caracciolo. Non è dato saperne il motivo, forse qualche critica al presidente ucraino Volodymyr Zelensky per la gestione della crisi, o qualche appunto storico sulla situazione in Donbass o gli azzardi della Nato nell'Europa dell'Est. "Lucio Caracciolo di Limes - ha scritto Riotta, firma di Repubblica (tra l'altro stesso editore, Gedi, della prestigiosa rivista di geopolitica) - diventa ora per Travaglio e il Fatto-Tass portabandiera dei Putinversteher con il perenne bla bla su peccato originale Occidente. Peccato davvero, ma la deriva era visibile da anni ormai". La polemica riguarda dunque anche Travaglio, ma si estende anche alla sinistra. A Fabrizio Barca, vicino al Pd, che difende Caracciolo, l'ex direttore del Sole 24 ore risponde caustico: "Per fortuna, anche in Italia, la sinistra rococo che rappresenti ha perso radicamento politico: finalmente. Adesso ridi pure eh?".

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