Libia, Berlusconi: solo raid mirati
Politica
Roma, 26 apr. (Adnkronos) - ''Molto, molto positivo''. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi definisce il risultato del vertice italo-francese a Villa Madama, al termine del colloquio con il presidente francese Nicolas Sarkozy. ''E' emersa -sottolinea il premier- una forte convergenza di Italia e Francia su tutti i temi che abbiamo affrontato''. LIBIA: ''Interventi con razzi di estrema precisione su singoli obiettivi militari, che non riguardano assolutamente insediamenti civili dove si potrebbero provocare vittime''. Così Berlusconi spiega in cosa consiste la decisione assunta dal governo italiano di ''aumentare la flessibilità operativa dei nostri velivoli militari in Libia''. ''Non si tratta di bombardamenti - tiene a precisare Berlusconi - come invece sembrerebbe dalla lettura odierna della stampa italiana. Lo scopo che ci proponiamo è principalmente quello di difendere la popolazione civile e quindi sarebbe un controsenso se le nostre azioni militari portassero invece a compromettere la loro vita''. Berlusconi riferisce di ''aver parlato al telefono con il presidente Jalil del Comitato nazionale transitorio a Bengasi, con cui abbiamo fatto il punto della situazione. Jalil ha ringraziato il governo italiano per la decisione assunta''. Il premier ricorda che ''l'Italia dava gia' un importante contributo con la messa a disposizione delle sue basi, con i suoi aerei e le sue navi''. Ma, aggiunge il presidente del Consiglio, ''c'è stato insistentemente chiesto da tutti i nostri alleati nella Nato e anche direttamente dagli Usa di poter fare intervenire anche i nostri velivoli su obiettivi militari, là dove ci sia da escludere con certezza la possibilità di provocare danni alla popolazione civile''. Berlusconi, a tal proposito, tiene a ricordare che ''questo sviluppo da parte italiana è il seguito logico della decisione presa dal consiglio di sicurezza dell'Onu''. Berlusconi spiega che ''alla fine abbiamo sentito il dovere di non sottrarci, anche perché riteniamo che di questi nostri interventi ci sia oggettivamente bisogno'', pur confessando ''la difficoltà di prendere questa decisione, conoscendo il nostro passato coloniale in Libia e il trattato di amicizia sviluppato con il popolo libico''. ''Non è stata facile la decisione del nostro governo'' sulla Libia, ma ''non volevo che l'Italia fosse una partecipante non a pieno titolo'', ha dettoo infine Berlusconi, assicurando di aver rispettato le posizioni della Lega. ''E' una soluzione che abbiamo dovuto assumere -ha spiegato il Cavaliere- rispettando moltissimo la posizione degli alleati della Lega: ho sentito ieri Bossi, Maroni e Calderoli e siamo d'accordo che ci sentiremo anche oggi''. ''Non volevo che l'Italia fosse considerata partecipante ma non a pieno a titolo - ha sottolineato Berlusconi - e poi l'opposizione interna avrebbe sfruttato questo fatto contro di noi''. La Francia si "rallegra" della decisione italiana di partecipare con i suoi aerei a bombardamenti mirati in Libia, ha quindi commentato Sarkozy. Il presidente francese ha poi sottolineato come la scelta di intervenire militarmente in Libia abbia salvato "decine di migliaia di persone da morte certa" a Bengasi una città di "un milione di abitanti" contro la quale il leader libico Muammar Gheddafi aveva promesso una "vendetta terribile". Per questo, ha sottolineato, l'intervento "non era questione di giorni ma di ore" ed "è proprio perché c'è un intervento militare" che Gheddafi accetta di discutere. Il presidente francese ha poi escluso ogni intervento militare di terra, spiegando che "la nostra regola è la risoluzione dell'Onu che non prevede intervento militare di terra". SIRIA: ''Siamo molto preoccupati'' per gli sviluppi della situazione in Siria, ha confessato il presidente del Consiglio al termine del colloquio con il presidente francese. ''Rivolgiamo un appello forte alle autorità di Damasco, per fermare la repressione violenta di quelle che sono dimostrazioni pacifiche'', dichiara il premier. Berlusconi, assieme a Sarkozy, chiede che ''tutte le parti in causa agiscano con moderazione. Rinnoviamo l'invito alle autorita' di Damasco a dare un seguito concreto e immediato alle importanti riforme che sono state annunciate'', da parte del leader siriano Assad. PARMALAT: il presidente del Consiglio considera "non ostile" l'Opa lanciata su Parmalat da Lactalis. Tuttavia, dice, "trovo singolare che venga lanciata questa mattina, il giorno stesso del nostro incontro, ma proprio per questo escludo nella maniera più sicura che ci potesse essere da parte del governo francese la consapevolezza di questa sovrapposizione, della visita e dell'Opa". "Ci sembra -ha detto ancora il premier italiano- che sia una strada da seguire quella di dare vita a dei grandi gruppi internazionali franco-italiani e italo-francesi e noi ci auguriamo che gli imprenditori italiani possano avanzare delle proposte affinche' si possa magari non portare a termine l'Opa ma stabilire un accordo con una partecipazione italiana insieme a Lactalis, che come il presidente Sarkozy ha ricordato e' il maggiore acquirente dei prodotti Parmalat". Sulla questione interviene anche Sarkozy: "Della vicenda Parmalat-Lactalis ne abbiamo parlato. Lactalis è il primo acquirente del latte di Parmalat. Abbiamo chiesto a due collaboratori di lavorare su questo dossier" ha spiegato, evidenziando la necessità di trovare una soluzione sui principali temi economici, dall'energia alle ferrovie fino alla Parmalat. "Serve sommare le aziende per creare dei grandi gruppi franco-italiani", spiega, aggiungendo che Italia e Francia sono "paesi fratelli" e che "dovrebbero creare grandi gruppi insieme perché da soli è difficile". In Italia, conclude Sarkozy, "ci sono le migliori pmi", in Francia "i grandi gruppi".