Attentato in caffè a Marrakesh: 15 morti. Tra le vittime sei francesi e un britannico
Esteri
Rabat, 28 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) - Una forte esplosione è avvenuta questa mattina nel caffè Argana nella famosa piazza di Djemaa el-Fna di Marrakesh, in Marocco. ''E' conseguenza di un attentato terroristico" ha reso noto il ministero dell'Interno di Rabat. La conferma è arrivata anche da Khalid Naciri, ministro marocchino delle Comunicazioni e portavoce del governo. ''Per circa un'ora abbiamo lavorato sull'ipotesi di un incidente - ha detto alla tv France24 - Ma i primi risultati delle indagini hanno confermato che abbiamo a che fare con un vero atto criminale''. Nell'esplosione sono morte 15 persone e altre 20 sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono anche sei cittadini francesi. Lo riferiscono le autorità del Marocco citate dalle tv di Stato, aggiornando il numero delle vittime tra le quali vi sarebbe anche un britannico. Al momento non risultano esserci italiani, secondo quanto hanno reso noto fonti della Farnesina ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL. Le stesse fonti hanno precisato che il ministero degli Esteri sta proseguendo nelle verifiche per accertare che non ci siano nostri connazionali tra le vittime. Sul campo sono operativi alcuni funzionari del consolato italiano di Casablanca. La polizia ha arrestato un uomo sospettato dell'attacco. Secondo quanto riferisce il sito informativo marocchino 'Hespress', "l'uomo si trovava nel caffè prima dell'esplosione con una grossa valigia e ha chiesto un'aranciata a un cameriere, prima di allontanarsi". Il caffè è andato distrutto e sono stati colpiti i negozi circostanti. La polizia marocchina sta seguendo anche una pista secondo la quale è stato un kamikaze a farsi saltare in aria. Le autorità sono convinte che si tratti di un attentato pianificato in precedenza. Una fonte dell'ospedale Ibn Tafil Fardiya ha rivelato a 'Hespress' che nei corpi delle vittime sono stati trovati ''chiodi e pezzi di ferro''. "Per questo e per altri motivi - ha aggiunto la fonte - siamo convinti che dietro la deflagrazione ci sia un attentato terroristico". I 20 feriti sono stati ricoverati anche in altri due ospedali di Marrakesh. La piazza di Djemaa el-Fna è una delle principali destinazioni turistiche di Marrakesh. Con i suoi incantatori di serpenti, musicisti e bancarelle, infatti, è uno dei poli attrattivi della città marocchina e il caffè Argana, dove si è verificata l'esplosione, è uno dei più popolari punti di ristoro. Inoltre la tempistica dell'esplosione, nell'ora di pranzo quando la piazza è affollata sia tra le bancarelle economiche, sia nei ristoranti di lusso, fa considerare che l'obiettivo fosse colpire il maggior numero di persone possibile. Alexandre Carvalho, 34 anni, turista proveniente dal Portogallo, ha detto di aver visto ''persone correre nel panico verso gli estintori. Credo che tra i feriti ci siano molti turisti''. Hugo Somersham-Jones, britannico proprietario di un hotel a Marrakesh, ha detto che era in casa sua, che si trova nelle vicinanze, e a un certo punto ha sentito il rumore di una bomba. ''L'intero primo piano di questo caffè molto popolare è stato completamente distrutto'', ha detto alla Bbc. ''Abbiamo visto una serie di corpi senza vita saltare in aria, era una scena molto caotica'', ha aggiunto. Sgomento e cordoglio per le vittime ha espresso il ministro degli Esteri, Franco Frattini. "Siamo di fronte purtroppo ad un ulteriore pesante prezzo di sangue che persone innocenti hanno dovuto pagare al terrorismo internazionale - ha detto il titolare della Farnesina - Il barbaro assassinio di oggi deve spingere la comunità internazionale a mantenere alta la guardia e rafforzare ad ogni livello la cooperazione internazionale degli organi di polizia e di intelligence". ''Molto probabilmente l'organizzazione che ha messo a segno l'attentato a Marrakesh è un gruppo relativamente giovane, marocchino, chiamato 'Giustizia e Benevolenza', che si riconosce nel progetto politico qaidista pur non facendone direttamente parte né essendo inserito formalmente all'interno di Aqim (Al Qaeda in the Islamic Maghreb)''. Lo dice all'Adnkronos Andrea Margelletti, presidente del CeSi (Centro Studi Internazionali). ''Questo attentato - spiega Margelletti - non ha una connessione con l'ondata di richieste di libertà e democrazia che sta attraversando Nord Africa e Medio Oriente, né tantomeno è correlato alle proteste che hanno portato in piazza migliaia di persone a Rabat e Casablanca, chiedendo riforme costituzionali al governo marocchino''. ''Ciò che pare invece ovvio - rimarca l'esperto di geopolitica - è che i terroristi abbiano potuto sfruttare questo momento di massiccio impegno delle forze di sicurezza in funzione di altri contesti, per mettere a segno questo terribile attentato''.