Province: Tocco (Medio Campidano), con abolizione sara' caos istituzionale
Politica
Cagliari, 2 mar. - (Adnkronos) - ''Sulle riforme quando non si hanno le idee chiare e' meglio tacere. Comunque vadano le cose mi ostino a dire che l'abolizione delle province e' un grande inganno, perche' sono convinto che gli effetti negativi che si riverseranno sulla spesa pubblica saranno devastanti''. Lo afferma Fulvio Tocco (Pd), presidente della Provincia del Medio Campidano, una delle ultime 4 nate in Sardegna dallo smembramento fatto nel 2005 dalle 4 'storiche' di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari, che ha portato alla creazione di 4 enti intermedi regionali: il Medio Campidano appunto, Carbonia-Iglesias, Ogliastra e Olbia-Tempio. ''Chi ha proposto la cancellazione ha peccato di superficialita', malafede e incompetenza - afferma Tocco, intervenendo sul dibattito acceso dalla campagna elettorale per i referendum regionali per l'abrogazione delle province - non mettendo in conto che si sarebbe generata una tale confusione che puo' portare alla crisi ulteriore della pubblica amministrazione. Lo scoramento nelle risorse umane che operano virtuosamente negli enti sotto osservazione ne sono gia' la prova di questo disastro. Ora che i dati sono stati esaminati seriamente, i proponenti si sono accorti che hanno messo in giro aspettative di risparmio senza fondamento''. Tocco cita quindi uno studio della 'Bocconi', che ha esaminato la spesa corrente di tutte le istituzioni primarie. ''In conclusione dello studio - spiega Tocco - la Bocconi certifica: nel totale delle spese correnti quella delle Province rappresenta il 4,5%, contro il 72,7% delle Regioni e il 22,8% dei Comuni. Possibile che i sostenitori dell'abbattimento dei costi della politica non abbiano preso in esame la questione prima di fare le loro esternazioni? Cio' che m'induce ad insistere nel dire che nonostante i numeri parlino chiaro - prosegue - il tentativo viene reiterato anche dal governo Monti. Ma le mistificazioni in un campo cosi' delicato, e affrontato avulso da un quadro organico di riordino, come alcuni analisti fuori dal coro incominciano a dire, rischiano di generare il caos istituzionale''. (segue)