Da star del web al cinema, Scilla nelle sale con '10 regole per fare innamorare'
Spettacolo
Roma, 14 mar. (Adnkronos/Cinematografo.it) - ''Il web non ti protegge: insulti, ma anche 'sto in ospedale per la chemio e tu mi fai ridere'. Eppure YouTube non ti tradisce, e non considero questa avventura cinematografica un nuovo inizio''. Così Guglielmo Scilla, ovvero 2.0 Willwoosh, sosia smagrito di Jack Black e superstar del web italiano, con 50 video autoprodotti (fra il sarcastico e nonsense) che hanno totalizzato oltre 45 milioni di visualizzazioni su YouTube. E' lui il protagonista di '10 regole per fare innamorare', diretto da Cristiano Bortone (soggetto a quattro mani con Fausto Brizzi) e dal 16 marzo in sala con 250 copie targate Keyfilms (Lucky Red): nei panni di Marco, cerca di conquistare una bella e impossibile (Enrica Pintore), mal consigliato dal decalogo del padre (Vincenzo Salemme), chirurgo plastico e sciupafemmine. ''Il film è nato quasi per caso - confessa Bortone - sono amico di Brizzi e insieme abbiamo pensato di prendere in giro i libri d'auto-aiuto, quelli con le '10 regole per?'. Dopo tanti film d'autore, impegnati, una commedia per questi tempi di cupezza, un film leggero sull'amore, quello che già fu di Plauto e Cyrano''. Per il ruolo di protagonista, dopo ricerche infruttuose, Bertone ha trovato Willwoosh, ''sul web così pazzo, sarcastico e cattivo, con le parrucche'' e, viceversa, aggiunge lo stesso Guglielmo Scilla ''qui così sfigato: cercava questo, e per questo m'ha preso''. Dalla sua, tra vita e finzione, un padre che oggi Scilla non sente quasi mai, e il carico ce lo mette Salemme: ''Molti dei problemi della nostra società derivano da rapporti difficili tra padri e figli. Quelli degli anni '70 padri lo sono stati poco, e le nuove generazioni pagano questo''. Viceversa, sarebbe sbagliato mettere il digital divide tra Scilla - il suo '10 regole per fare innamorare', scritto con Alessia Pelonzi, è già un fenomeno editoriale - e Salemme: ''Il successo elettronico? Fosse successo a me, che dovevo prendere il pullman? Sono felice per i ragazzi, che vivono quest'epoca così veloce. Ma - conclude Salemme - conta sempre la persona, l'anima''.