Immigrati: l'odissea di Nou, in viaggio per nove mesi dalla Somalia/Adnkronos
Cronaca
Lampedusa (Agrigento), 19 mar. - (Adnkronos) - (dall'inviato Elvira Terranova) - ''Sono stati nove mesi terribili. Un viaggio interminabile cominciato in Somalia. Abbiamo attraversato il deserto, tra uomini armati che ci volevano uccidere. In Libia finalmente ci siamo imbarcati sul gommone. Ma neppure dopo 20 ore si e' rotto il motore e abbiamo cominciato a imbarcare acqua. Abbiamo seriamente rischiato di morire annegati. Vedevo vicino a me donne e bambini gridare per la paura. Per fortuna siamo stati salvati da quella nave arancione. Adesso sono finalmente felice. Da qui posso andare incontro al mio sogno di liberta'. E di pace''. Affacciato dalla terrazza dell'Area Marina protetta di Lampedusa, Nou, 32 anni, uno dei 276 profughi sbarcati tra sabato e domenica a Lampedusa, racconta emozionato, in un perfeto inglese, la sua odissea inziata nell'agosto 2011. Non e' possibile avvicinarsi ai migranti sbarcati. Due Carabinieri impediscono l'accesso dall'ingresso principale dell'Area marina protetta, a due passi dal Comune. Ma riusciamo ad aggirarli dal retro. Cosi' Nou racconta all'ADNKRONOS la sua avventura. Il sorriso franco, gli occhi vispi, il cappellino in testa, e' un fiume in piena. Circondato dai suoi connazionali, tutti somali, e' felice di potere finalmente raccontare tutto quello che ha vissuto negli ultimi nove mesi. ''In Somalia era diventato impossibile continuare a vivere -racconta Nou- cosi' ho deciso di lasciare la mia famiglia, mia madre, i miei sei fratelli, per tentare la fortuna in Europa. Li' non c'e' lavoro, c'e' la guerra, non c'e' liberta'. L'unico modo per sopravvivere e' fuggire. E io l'ho fatto''. (segue)