Rifiuti: in Sardegna differenziata al 44,9%, ma restano Comuni sotto soglia prescritta (4)
Cronaca
(Adnkronos) - E a questo proposto il rapporto dell'Agenzia regionale per l'ambiente proposito mette bin evidenza ''il prossimo scoglio normativo che sara' necessario affrontare, ovvero il divieto di conferimento in discarica di rifiuti ad alto potere calorifico (superiore a 13.000 kJ/kg) a partire dal 1 gennaio 2013. E' evidente - prosegue il rapporto firmato da Oppi e Corraine - che il territorio regionale non e' in grado di affrontare le conseguenze derivanti dall'entrata in vigore di tale divieto perche' le potenzialita' dei termovalorizzatori esistenti sono inferiori alla quantita' prodotta di secco residuo e sovvallo aventi il suddetto potere calorifico''. Questo fatto potrebbe esporre la Regione a situazioni emergenziali qualora non si realizzassero i termovalorizzatori prevista dal Piano Regionale. Il miglioramento dei livelli di raccolta differenziata ridurra' infatti i quantitativi di secco residuo da termovalorizzare, senza pero' annullarli. A livello regionale la produzione dei rifiuti ''e' in leggero calo ma e' necessario, conformemente a quanto prevede la gerarchia di gestione dei rifiuti europea - prosegue il rapporto - , un maggiore impegno nella prevenzione dei rifiuti, nel qual senso va il Programma per la prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti urbani recentemente adottato dalla Giunta''. La Regione sarda, alla luce dei dati dell'Arpas, ''e' soddisfatta per i risultati raggiunti, che confermano la Regione Sardegna nel novero dei territori piu' virtuosi nell'attuazione delle raccolte differenziate, ma diventa sempre piu' urgente estendere una raccolta differenziata di livello elevato ai Comuni piu' grandi ed ai territori in ritardo e completare - conclude il rapporto la dotazione impiantistica di Piano (termovalorizzatori e discariche di servizio) per evitare di incorrere in situazioni emergenziali che hanno vissuto altre regioni del territorio italiano''.